Vargas top-flop del 2012. Ma altre giovani scelte non hanno mai pagato con il duo Mazzarri-De La

 

 

 

 

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di Antonio Izzo

 

Il più grande flop del 2012 azzurro? Facile, per la ‘Gazzetta dello Sport’ è Edu Vargas, arrivato all’ombra del Vesuvio a gennaio. Il quotidiano analizza il rapporto tra il rendimento offerto e la cifra sborsata per il suo cartellino.

 

VARGAS – Diciamo pure che da parte sua, Vargas si aspettava più occasioni per dimostrare il proprio talento. Più dell’Europa League e degli spezzoni in campionato: solo 3 gol siglati (in Europa League), solo 19 spezzoni di campionato da gennaio. Troppo poco per lui, troppo per la maggior parte di tifosi e addetti ai lavori che chiedono la sua testa dopo averlo visto all’opera.

 

LA LUNGA LISTA – Edu Vargas si va ad aggiungere ad una lunga lista di calciatori che hanno creato aspettative disattese. Chi per un motivo, chi per un altro. Da Navarro a Dumitru, da Fideleff a Santacroce, da Cigarini allo stesso Fernandez, senza dimenticare gli stessi Hoffer, Chavez e Russotto. Calciatori acquistati nell’era De Laurentiis, alcuni dei quali passati sotto anche la gestione Reja e Donadoni. Ma tanto per restare ancorati alla realtà e parlare di un aspetto emblematico, parliamo della storia di una meteora ‘gestita’ per poco tempo da Mazzarri.

 

VICTOR RUIZ – Victor Ruiz, primo spagnolo nella storia del Napoli, arrivato in pompa magna e designato come il futuro leader della difesa azzurra; su certi calciatori, oltre ad investirci qualche euro in più, bisogna anche investirci tempo e fiducia; e invece solo 7 presenze totali in 7 mesi d’azzurro che ne segnano inesorabilmente il destino. Via  a giugno al Valencia, con tanto di plusvalenza del Napoli: acquistato a 6 milioni, viene ceduto a 8. Operazione favorevole dal punto di vista societario, meno per quanto riguarda l’aspetto che più conta: la valorizzazione di giovani talenti da inserire sul serio in squadra e non solo in un capitolo del bilancio.

 

TITOLARISSIMI – Come da più parti additato, la responsabilità di quest’ultimo aspetto appartiene a Walter Mazzarri che ha sempre fatto un distinguo tra titolarissimi e il resto. Un’arma a doppio taglio che ha portato benefici ‘immediati’ in certe partite e ‘danneggiato alla lunga distanza’ i risultati della squadra, alle prese con elementi non valorizzati e di conseguenza non pronti a dare respiro ai titolari.

 

POLITICA DEI GIOVANI – Ovvio che gli errori vanno condivisi anche con logiche societarie: il tecnico ha sempre dovuto adeguarsi al portafoglio economico ristretto e ha dovuto ‘mandare giù’ acquisti mai voluti: per l’appunto Vargas è l’emblema; ha dovuto altresì adeguarsi alla politica giovanile voluta da sempre dal suo presidente. Non è un caso che alcune scelte emblematiche ed esclusive di Mazzarri, diciamo pure di riparazione a mancati botti di mercato, siano cadute in passato su calciatori di esperienza e datati come Lucarelli.

 

TRA I DUE LITIGANTI…IL RIBELLE GODE – Insomma il tecnico e la società ballano da quattro stagioni su questa diversità di vedute che poi come logica conseguenza portano alla creazione di due squadre: un Napoli per il campionato, un ‘Napoli 2’ per l’Europa League. Per fortuna che il ‘ribelle’ Edinson Cavani ha pensato bene di rompere questo assurdo schema a stagione in corso, pretendendo e ottenendo di giocare e togliendo tante castagne dal fuoco, come la qualificazione al turno successivo di Europa League.

 

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