EDITORIALE – La ricerca spasmodica del Cavani-gol che rovina il Napoli

 

di Vincenzo Matino

 

Cavani non segna, il Napoli non vince. I due fattori mai come questa volta si legano alla perfezione. Il ‘Matador’  non va a referto da tre partite in campionato, 5 se si considerano le due sconfitte in Europa League. L’astinenza da goal inizia a preoccupare, ma non solo per la scarsa vena realizzativa del numero 7 azzurro, più unica che rara da quando gioca all’ombra del Vesuvio. Si nota, nei calciatori che vanno in campo con lui, una strana frenesia. Da Insigne a Pandev, passando per Hamsik, tutti sono alla ricerca del goal di Cavani, forse più dell’attaccante stesso. Negli ultimi 20 metri più di una volta è capitato che l’uruguayano venga servito anche se marcato, nella speranza che con un colpo di genio risolva la gara, come ormai è consuetudine. Nel corso degli ultimi match i tifosi hanno assistito a verticalizzazioni forzate, lanci in profondità a difesa schierata, giocate studiate per far andare in gol il ragazzo prodigio di Salto. In alcuni casi questa sudditanza nei confronti del centravanti, principe della classifica cannonieri, diventa addirittura snervante. E’ quasi come se gli stessi calciatori dicessero: “Senza Cavani non si vince”. Troppe volte il ‘Magnifico’ Insigne ha provato a servire un Cavani marcato invece di battere a rete.

 

La Cavani-dipendenza è un dato di fatto, ma così si rischia di peggiorare il danno. In rosa ci sono 5 attaccanti. Venerdì arriva la Juve, per una partita che mette in palio un bottino troppo ghiotto per fermarsi testardamente alla prima soluzione offensiva disponibile. Ben venga il gol di Cavani, che presto – ne siamo sicuri – tornerà ad incantare l’Italia e l’Europa. A patto che non diventi un’ossessione. Ora diventa obbligatorio trovare altre soluzioni offensive, a partire dalle fasce (soprattutto la destra), da sempre punto di forza del Napoli di Mazzarri Perché l’obiettivo principale è la classifica del campionato, non la classifica cannonieri. Per informazione chiedete pure a Conte, che uno come il Matador se lo sogna la notte ma che ha saputo fare di necessità virtù, mandando a rete perfino i difensori.

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