La Lega chiede di modificare le norme-razzismo, accolto l’appello di Galliani

 

La Lega Calcio accontenta Galliani. Dopo la chiusura dello stadio rossonero per i recidivi cori di discriminazione territoriale nei confronti del popolo napoletano, il dirigente milanista aveva chiesto di cambiare le norme vigenti. Ecco quanto si apprende da SportMediaset.it:

La Lega di Serie A ha “spedito formalmente alla Federcalcio la lettera per modificare la norma sulla discriminazione territoriale”. Lo ha annunciato il presidente della Lega di serie A Maurizio Beretta. E’ il passo invocato da Adriano Galliani, lunedì, dopo aver consultato tutti presidenti della serie A. Differenziare il razzismo dalla discriminazione territoriale, è una scelta decisiva per la revisione del codice delle sanzioni.

Già ieri, il presidente della Federcalcio Abete aveva aperto uno spiraglio a proposito delle sanzioni previste a danno delle società: non più la chiusura automatica dello stadio, dopo il secondo caso di razzismo e/o discriminazione territoriale. E anche una valutazione diversa fra cori (striscioni) offensivi e cori (striscioni) razzisti: l’Uefa prevede una differenza, che le norme italiane invece -fino a questo momento- non hanno nei codici sportivi.
Lunedì, subito dopo la sentenza a carico del Milan, in piena assemblea di Lega, Adriano Galliani aveva invocato una azione decisa, presso la Federcalcio, per arrivare a una revisione completa della norma e agli automatismi delle sanzioni. Trovando una immediata solidarietà da parte di tutti i suoi colleghi dirigenti. E sono bastate meno di 48 ore perché il documento di richiesta, preparato dai presidenti di serie A, sia arrivato sul tavolo del presidnete Beretta e da questi inviato ai vertici del calcio.
Documento nel quale si chiede, appunto: una diversa valutazione fra discriminazione territoriale (meno grave) e razzismo (qui nessuno obietta, e le società sono pronte a un lavoro difficile); e una scala di sanzioni che non penalizzi la stragrande maggioranza dei tifosi e i club, poiché tra le sanzioni in vigore si arriva anche a sconfitte a tavolino e penalizzazioni.

Fonte: SportMediaset.it

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