GLI AVVERSARI – L’Udinese che non c’è più

Udinese (Getty Images)

 

di Pasquale La Ragione (Twitter: @pasqlaragione)

 

Una prima parte di campionato da dimenticare. L’Udinese, da anni fra i top club italiani, continua a faticare. Qualcosa sembra essere cambiato, anche se i bianconeri ci hanno abituato a incredibili rimonte negli ultimi mesi della stagione. Come è successo l’anno scorso, quando è arrivata una qualificazione in Europa League in extremis. Purtroppo, anche quest’anno, l’Udinese non è riuscita a superare il preliminare, a cui la squadra di Guidolin sembra totalmente allergica viste le precedenti esperienze in Champions. L’unica certezza a disposizione del tecnico resta sempre lui: Antonio, detto “Totò”, Di Natale. Un attaccante pazzesco che a Udine ha trovato il suo habitat naturale. Tutta la città si aggrappa alle sue prodezze, che continuano a impreziosire la nostra Serie A da dieci anni a questa parte. Non può essere che lui l’uomo più pericoloso della squadra, ma non quello più in forma: basti andare a vedere le occasioni sprecate nell’ultima giornata. Anche quest’anno Guidolin sta usufruendo dello straordinario sistema di scouting firmato Udinese. E Pozzo spera di poterci ricavare altri bei soldini. Il prossimo pezzo pregiato della costosa vetrina bianconera è Luis Fernando Muriel: chiamato alla definitiva consacrazione, sembra in netta difficoltà nel sfoderare tutto il suo (incredibile) talento. Due le sorprese più grandi: Gabriel Silva (’91) e Bruno Fernandes (’94). Il primo è un esterno mancino, l’altro un centrocampista. Entrambi sono tornati all’Udinese dopo un anno in cadetteria con il Novara. Sembrano destinati a una lunga e soddisfacente carriera, ma ne devono ancora fare di strada. Nell’ultima giornata di campionato è arrivata l’ennesima sconfitta per mano della Juventus, con un goal di Llorente all’ultimo secondo di partita. In precedenza una bella vittoria in casa contro la Fiorentina, preceduta però dalle pesanti sconfitte contro Catania e Inter. Guidolin, vero e proprio maestro di calcio, si accontenta di una tranquilla posizione a metà classifica. Quest’anno la concorrenza è più ardua rispetto alle passate stagioni. Meglio volare basso e raggiungere il traguardo.

 

COME GIOCA – Questa la formazione tipo di Guidolin: (3-5-2): Brkic; Heurtaux, Danilo, Domizzi; Basta, Pereyra, Allan, Lazzari, Gabriel Silva; Muriel, Di Natale. Il sistema di gioco non funziona in modo eccezionale come nelle scorse stagioni. Domizzi, Pinzi e Di Natale sembrano sul viale del tramonto ma continuano a occupare un ruolo fondamentale per lo scacchiere del tecnico. La squadra sembra aver perso quella compattezza che l’ha caratterizzata negli anni, ma resta un avversario ostico. La vera forza resta nel lavoro degli esterni di centrocampo che sanno agire bene in entrambe le fasi, sostenuti dalla corsa del centrocampo guidato da un ottimo Allan: le sue prestazioni passano spesso inosservate, ma la media voto parla chiaro. E poi il solito Di Natale che può mettere in difficoltà chiunque in qualsiasi momento della partita. Il Napoli dovrà chiudere ogni possibilità di contropiede agli avversari e sbloccare il risultato al più presto.

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