@NCLIVE – Cyzsterpiller: “Così portai Maradona al Napoli. E quel giorno al San Paolo, un’emozione indimenticabile”

 

Sono passati trent’anni da quella giornata, ma chiunque li abbia vissuti potrà garantirvi che non li sente. Sembra ieri per qualsiasi tifoso azzurro, quando Maradona calcò per la prima volta i gradini del San Paolo, per presentarsi al pubblico che non lo avrebbe mai dimenticato. Che all’anagrafe ci sia stato da quel momento fino ad oggi un ingorgo di Diego e Armando, d’altronde, non lo si può considerare un caso. El Pibe de Oro ha dato a Napoli i fasti, i trionfi e l’affetto anelato, ma a sua volta ha ricevuto un amore viscerale, che lo ha portato negli anni a definire questa popolazione come la popolazione di cui egli stesso si sente parte. Per conoscere ogni retroscena che si nasconde dietro l’evento che giusto 30 anni fa ha cambiato la storia di Napoli e del Napoli, la redazione di Napolicalciolive.com ha contattato in esclusiva Jorge Cysterpiller, l’uomo che ha curato il trasferimento dell’argentino, scrivendo una pagina indelebile del calciomercato Napoli.

 

Partiamo dall’inizio: com’è avvenuto questo trasferimento?

Diego era stanco del Barcellona, perché non lo volevano più. Le critiche che piovevano da pubblico e tifosi erano molte, per cui desiderava cambiare aria. Non ci pensammo molto sul trasferimento al Napoli. La nostra decisione immediata meravigliò anche lo stesso club. Maradona era conosciuto ovunque, mentre – pensate – in un albergo spagnolo non riconobbero nemmeno Ferlaino! Pensavano che il Napoli non stesse facendo un buon affare, e invece guardi un po’ cosa è successo!

 

 Cosa ricorda del giorno in cui ci fu l’arrivo al San Paolo?

E’ stato un momento unico, grandioso, maestoso, indimenticabile. Ancora oggi lo tengo fisso nella mia mente e non lo dimenticherò mai. Mi creda, qualcosa di veramente incredibile. 

 

Il pubblico si mostrò da subito molto caloroso?

Lei c’era? Solo chi c’era può capire. Nei miei occhi ed in quelli di Diego c’è impresso quel momento in un modo che non so descriverlo. Ancora oggi mi passa davanti agli occhi e non posso crederci.

 

Anche Maradona apparve visibilmente emozionato. Cosa le disse di tutta quella gente?

Sono confessioni, diciamo, personali, che conservo con molto scrupolo. Posso dirle, però, che da quel momento lui capii che Napoli non sarebbe stata una tappa qualsiasi, ma avrebbe cambiato la sua vita. Negli anni ne abbiamo avuto dimostrazione.

 

E’ mai tornato a Napoli, magari con Diego?

Sì, è capitato, ed è stata sempre una grande emozione. Napoli non si fa dimenticare da nessuno.

 

Eppure c’è chi negli ultimi anni ha rifiutato la maglia azzurra e il trasferimento in questa città...

Sinceramente è una cosa che mi spiazza sempre, non riesco a capire come si possa rifiutare Napoli. Ma probabilmente dipende dal fatto che chi rifiuta non ci è mai stato, quindi non può capire cosa significhi. Giocare qui credo sia una fortuna ed un privilegio. Lo è stato anche per Maradona. 

 

 

di Sabrina Uccello (Twitter: @SabriUccello)

 

 

 

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