Benitez: “Una finale è diversa dal campionato. Io voglio vincere la Coppa”

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Il tecnico del Napoli Rafa Benitez ha rilasciato una lunga intervista al giornalista napoletano Mirko Calemme del quotidiano sportivo AS, in vista della finale di Supercoppa contro la Juventus:

 

Battere la Juventus per ottenere il secondo trofeo a Napoli

“Questa partita sarà fondamentale per la squadra e tutti i tifosi napoletani. Noi vogliamo vincerla”

 

La favorita però è la Juventus

“Rispetto al campionato una finale presenta tante differenze. In campo faranno la differenza mentalità e intensità”

 

Come spiega quanto successo al San Mamés?

“Molti calciatori erano reduci dal Mondiale e c’erano state dunque difficoltà in fase di preparazione. L’Athletic era concentrato, non disputando la Champions da 16 anni. E inoltre nessun loro giocatore aveva preso parte al Mondiale. Al San Paolo ci sono state tante occasioni per cambiare il risultato del preliminare, e fino al 15esimo del secondo stavamo vincendo al San Mames. La qualificazione è stata poi consegnata a loro da alcuni nostri errori”

 

Cresce il rimpianto nel vedere l’eliminazione del Bilbao dalla Champions?

“Sono una grande squadra, ma hanno pagato l’intensità della Champions, che è una competizione molto esigente. Si gioca due volte in una settimana, e alla lunga puoi pensare più alle gare europee che a quelle di campionato, e questo può farti male”

 

Valencia e Liverpool avevano ottime difese. Perché a Napoli non è stato ancora trovato l’equilibrio?

“Quando arrivi in una nuova squadra cerchi giocatori che possano adattarsi al meglio al tuo modulo e al tuo modo di vedere il calcio. Per questo c’è bisogno di tempo. A livello offensivo abbiamo trovato giocatori molto bravi, ma occorre regolare dei dettagli per ottenere l’interpretazione di gioco voluta. Poco a poco ci riusciremo”

 

Cosa l’ha infastidita di più delle critiche?

“Mi ha sorpreso l’assenza di capacità di analisi. Dopo i grandi numeri dello scorso anno si è messo tutto in discussione. Abbiamo vinto la Coppa Italia, ottenuto 12 punti in Champions e conquistato il record di punti, gol e vittorie in trasferta. Credo manchi l’equilibrio”

 

Anche Behrami l’ha criticata. Com’era il rapporto con lui?

“Le sue parole mi hanno sinceramente sorpreso. Preferisco ricordare le tante cose positive da lui fatte in campo e i commenti della maggioranza dei miei ex giocatori”

 

Cosa manca ancora per raggiungere Juventus e Roma?

“Oggi siamo più giovani e forti rispetto allo scorso anno. Dobbiamo maturare e credere d’essere in grado di ottenere grandi traguardi. Juventus e Roma sono in alto da più tempo di noi”

 

Quanto conta arrivare lontano in Europa League?

“E’ importante far bene in ogni competizione, dal momento che consente alla squadra di accumulare esperienza e avvicinarsi ai grandi club. Abituarsi a vincere rende più forti”

 

Quest’anno il motto è cambiato: “Tutti insieme”

“Lo scelsi prima della gara contro il Bilbao, sapendo che tra squadra e pubblico lì c’è un’unione perfetta. Mi sembrò un buon esempio. Qui il calcio è sentito con grande passione, e se questa energia è ben orientata, il club sarà molto più forte”

 

Come vive Napoli e i suoi tifosi?

“I tifosi sono molto caldi e dunque non posso muovermi tranquillamente, ma credo che la città abbia tantissime bellezze che forse in tanti non conoscono. È giusto mostrare. Ci sono tante reminiscenze borboniche, tra edifici e quartieri, che mi piacciono tanto perché mi ricordano la mia terra”

 

Vive lontano dalla sua famiglia. Cosa fa quando non lavora?

“In realtà quasi nulla. C’è tanto lavoro da fare. Vado in palestra e passeggio, ma giocando due volte la settimana viaggiamo tanto e così ho poco tempo per me”

 

E’ riuscito a prevedere i 20 gol di Callejon e la sua convocazione

“Tutti gli allenatori hanno dei giocatori dai quali potersi attendere un maggior rendimento. Sono felice della sua crescita come di quella di tanti altri. Il segreto sta nella capacità di lavoro degli stessi giocatori. Avere poi uno staff che ti aiuta a occuparti di loro individualmente aiuta a ottenere ottimi risultati”

 

Sono vere le offerte ricevute per Callejon?

“Sì, ma non le abbiamo mai prese in considerazione”

 

Il ritorno al gol di Higuain ha segnato il miglior momento del Napoli

“La squadra fa molto affidamento sul rendimento dei suoi giocatori più offensivi. Necessita dei gol di Hamsik e Gonzalo. Quando le loro reti sono arrivate, si è trovato anche più equilibrio in fase difensiva”

 

La posizione di Hamsik è un tema molto discusso

“Credo l’intera polemica si basi più sui risultati che sul modo di stare in campo. Non si tratta di modulo. Ora Hamsik sente più il peso della squadra, essendo il capitano e ha più esperienza, quindi ci si attende tanto da lui. Non è più tanto facile emergere come prima, perché ora al suo fianco ci sono tantissimi giocatori di grande livello”

 

Scetticismo all’inizio per David Lopez e Koulibaly

“Ora sono molto importanti grazie alla loro capacità di sacrificio e apprendimento. La rosa continua a crescere, come abbiamo visto con de Guzman

 

Un’eredità pesante per Rafael. Non è stato possibile puntare ancora su Reina?

“Dovevamo capire quando sarebbe tornato Rafael. Decidemmo subito, dopo aver visto allenarsi, che sarebbe stato lui il titolare. Preferisco dare fiducia, soprattutto ai portieri, dal momento che continui cambi creano insicurezza”

 

Oltre a un attaccante potrebbe arrivare un terzino a gennaio?

“Sappiamo di dover analizzare questa posizione in particolare, e trattenere Britos come alternativa è stata un’ottima scelta. L’infortunio di Zuniga ci ha confermato che dovevamo stare in guardia”

 

Un tempo si diceva che gli spagnoli faticassero in Italia. Oggi sono quasi in 20

“Il calcio spagnolo è cresciuto molto, creando calciatori di un miglior livello tecnico, con professionalità ed esperienza tattica. Questo rende l’adattamento più semplice”

 

Le interessano Suarez e Arbeloa?

“Non parleremo di mercato fino a gennaio. Ora penso a far rendere al massimo i giocatori a disposizione”

 

Cosa pensa della riforma delle rose in Italia, con 8 giocatori cresciuti in Italia?

“Si tratta di un’idea messa in atto già in Inghilterra e nelle competizioni europee. Credo aiuterà a fare più spazio ai calciatori italiani”

 

Perché così pochi giocatori napoletani di livello giocano nel Napoli?

“Guardando ancora a Bilbao, notiamo he per i baschi la priorità è restare nella loro terra. A Napoli ci sono tantissimi talenti, ma appena sbocciano tante squadre provano a metterli sotto contratto. È complesso trattenerli tutti”

 

Cosa è cambiato nelle infrastrutture del Napoli?

“Ora abbiamo una sala polifunzionale. I campi sono migliorati e stiamo lavorando per n’area dedicata ai portieri. C’è del personale ora che si occupa solo dei giocatori e delle loro famiglie. Questi accorgimenti migliorano il lavoro quotidiano”

 

Ha parlato di rinnovo con De Laurentiis?

“Ho un ottimo rapporto con presidente, club e città, e voglio dare il massimo per la squadra. Quando sarà il momento valuteremo insieme la direzione da intraprendere. Stiamo facendo crescere il Napoli come società, questo è quello che conta”

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