Impavido Napoli

facebook_1428912074920 (1)

 

La squadra azzurra di Benitez si stringe in un abbraccio collettivo

Il ritiro imposto dal Presidente ha sortito l’effetto desiderato, oppure si è semplicemente deciso di combattere a testa alta per portare a casa il risultato. 

La Viola di Montella, reduce della sconfitta contro la Vecchia Signora, non ha reagito.

Si è lasciata trascinare dal Napoli, assuefatta dal clima primaverile e dal ruggito del San Paolo, semi-deserto.

Le due sconfitte contro le squadre romane hanno creato delle vere e proprie fazioni.

I seguaci di Benitez, gli accusatori di De Laurentiis, i nemici degli azzurri.

Troppe voci, troppe polemiche e poco amore. L’astio è destabilizzante, le accuse sono inutili ed il campionato non è ancora finito.

Meno una e tre punti in più in classifica.

Non è la vittoria delle gambe, ma delle teste. Hanno vinto la voglia, la testardaggine, la caparbietà e la ca*****a.

Maggio merita il rinnovo. Lo merita per l’impegno e la dedizione verso i colori azzurri. Un anno di rinnovo, panchina e partite semplici.” sentenzia Annita.

E’ la partita di Mertens, della voglia di riscatto di Higuain, della squadra che punta a riaprire i giochi per provare a combattere fino alla fine.

Si piange quando si perde, come sugli spalti dopo la disfatta contro la Lazio.

Si piange quando si vince e si piange ancora più forte se ad aprire le marcature è un belga napoletano.

Dries Mertens segna ed Elisa scoppia in un pianto dirotto. “Campione, questo ragazzo è un campione. L’unico che non molla mai, che copre il campo, che corre, crossa e regala emozioni uniche.”

A piangere oggi, come mercoledì, non è la sola.

Dalle lacrime della sconfitta per una delusione cocente alle lacrime di liberazione per Marek Hamsik.

Dategli lo spazio che merita, non manovrate le sue mosse come fosse un burattino e lui dribbla, crossa, spazia e segna.

Precisione, concentrazione e lucidità, accarezza la sfera e la rete si gonfia.

Terza prestazione consecutiva senza sbavature per Insigne. Salta l’uomo, crea l’azione, sposta il baricentro ed è una manna dal cielo.

Del suo rientro ne giova soprattutto Callejon.

Lo scugnizzo azzurro torna e lo spagnolo si sveglia dal letargo.

Tre reti alla Fiorentina, tre punti per la classifica e per il morale.

Il momentaneo quarto posto non è una certezza, le inseguitrici non mollano la presa mentre la Lazio punta alla qualificazione diretta in Champions, per la felicità di Lotito e del suo tesoretto.

L’Europa League è difficile ma non impossibile.

In Europa serve questo Napoli, arricchito di ingegno e di completa lucidità.

Impavidi e guerrieri, scaltri e vogliosi per centrare un obiettivo in quest’annata deludente.

Andujar nelle vesti del Cavaliere oscuro che si allontana dai pali e manovra la difesa.

Il ritiro, forzato o punitivo, tanto lontano dalle ideologie internazionali del Mister, ha dato ragione al Presidente.

I giovani azzurri continuano la reclusione e con essa il silenzio stampa.

Eppure, osservando questo Napoli, sarebbero bastate scelte e cambi differenti.

Contro la Lazio, un Zuniga in più ed un Insigne prima avrebbero dato un assetto differente alla staticità dilagante.

Ma il passato, recente o remoto, non può essere cambiato. Quanto invece si può fare adesso.

Il Campionato non è finito e l’Europa League è una corsa che possiamo vincere.

di Anna Ciccarelli

PER PARTECIPARE A CRUDELIA DEGOL

Per partecipare seguiteci e scriveteci su Twitter a @NCLiveCom con l’hashtag #crudelia, o in alternativa scrivete alla pagina Facebook ufficiale di Napolicalciolive.
I commenti migliori della settimana saranno pubblicati nell’articolo che uscirà la settimana successiva. Perché noi donne passiamo con disinvoltura dal tacco 12 ai 12 tacchetti… voi uomini sapreste fare il contrario?

Impostazioni privacy