Lippi-Cannavaro, la coppia che non ti aspetti

Si sono incontrati per un anno a Napoli, hanno alzato insieme la Coppa del Mondo sotto il cielo tedesco nel 2006 e hanno ribadito il connubio in Cina al Guangzhou. Le strade di Fabio Cannavaro e Marcello Lippi sembrano destinate a vivere in un gioco di incroci, che li rende una coppia fissa ogniqualvolta si tratta di fare la storia. L’ex ct della Nazionale italiana ha concluso la sua avventura cinese dichiarando che il lavoro di allenatore non è più il mestiere che ‘vuole fare da grande’, piuttosto preferirebbe rivestire la carica di dirigente tecnico o responsabile di prima e seconda squadra. Insomma, Lippi ha l’età per fare da chioccia ad un allenatore in erba e proprio con Cannavaro ha già cominciato a sperimentarsi nel nuovo ruolo durante quest’anno. Dall’altra parte del mondo al momento c’è Aurelio De Laurentiis alla ricerca di un tecnico per il suo Napoli, che sappia dare nuova identità e nuovo gioco agli azzurri e che si cali alla perfezione nell’ambiente cittadino. Il presidente azzurro, peraltro, nell’ultima conferenza stampa di Benìtez ribadì l’idea di volersi circondare di dirigenti che sappiano occuparsi di più mansioni, sia sul piano tecnico che su quello manageriale, per cui l’idea di un direttore tecnico non è così folle. Marcello Lippi e Fabio Cannavaro, una strana coppia di cui non sottovalutare l’impatto.

PERCHE’ SI – La nuova vita di Cannavaro, lontana da marcature ad uomo e tocchi di classe, è cominciata solamente nel 2013, eppure l’ex difensore sembra avere le idee chiare. Nonostante l’avventura cinese si sia chiusa con un esonero, la squadra del tecnico napoletano è in corsa per il titolo nazionale e disputa le fasi finali della Champions League locale. Traguardi che gettano ombre sulla ragionevolezza dell’addio del Pallone d’Oro italiano e non intaccano la sua credibilità. Affidargli il Napoli può essere, infatti, la giusta occasione innanzitutto per avvicinare squadra e pubblico. Fabio Cannavaro è un napoletano con il rimpianto ed il rimorso di non aver dato da calciatore  un considerevole contributo alla causa azzurra, per cui la voglia di rivalsa è tanta. Essendo tra l’altro nato e calato tutt’ora nella realtà locale potrebbe facilmente comprendere e gestire gli umori della piazza. La sua giovane età e la poca esperienza che ha come allenatore, inoltre, sarebbero sicuramente uno slancio in più per cercare di migliorarsi: la volontà di fare bene è alle stelle. D’altro canto c’è da considerare che la maggior parte delle decisioni/scelte verrebbero prese e concordate con Marcello Lippi. Il tecnico non ha bisogno di presentazioni: il suo palmares e la sua lunghissima esperienza sulle panchine del campo da calcio sono più che un certificato di garanzia. L’ex Juventus ha rivelato di volersi impegnare in ruolo dirigenziali e di coordinamento, questa potrebbe essere la giusta occasione. La sinergia con Cannavaro è oramai cosa nota. Un duo non inedito che potrebbe apportare nuova linfa e nuovo calcio al Napoli.

PERCHE’ NO – Non è un mistero che il presidente Aurelio De Laurentiis non abbia sempre avuto un rapporto idilliaco col Campione del Mondo 2006. Spesso attraverso pubbliche dichiarazioni i due si sono trovati in disaccordo sull’idea di calcio e sulla gestione di alcune dinamiche di calciomercato. Il calciomercato Napoli degli ultimi anni, per di più, ha mostrato di non avere il feeling ideale con i concittadini: l’addio di Paolo Cannavaro e la questione Fabio Quagliarella possono essere dei buoni indicatori. Allenare e giocare nella propria città in termini di aspettative e pressione non è sicuramente semplice. Fabio Cannavaro, inoltre, è ancora un allenatore alle prime armi senza alcuna esperienza europea alla guida di una squadra, e ciò accresce i dubbi soprattutto nel momento in cui la formazione in questione è chiamata a lottare in Italia ed in Europa per alti traguardi. Il salto da stella a bidone spesso è breve e doloroso, e in una piazza come Napoli, che non fa sconti a nessuno, il rischio di bruciarsi alla prima difficoltà è elevatissimo.

COME GIOCHEREBBE IL NAPOLI – Tra i tanti dubbi e le numerose curiosità, bisogna aggiungere che la squadra azzurra non avrebbe bisogno di grandi rivoluzioni in materia di calciomercato. Fabio Cannavaro ha mostrato attraverso il suo Guangzhou di propendere per un 4-2-3-1, come Rafa Benìtez. Per caratteristiche tecniche e formazione calcistica il giovane tecnico dà molta importanza alla dimensione difensiva della squadra. E’ noto che al Napoli manchi un leader in tale settore e questa potrebbe essere la prima operazione di mercato che richiederebbe. I due centrali di centrocampo sarebbero chiamati spesso a supporto dei compagni arretrati e ad imbastire l’azione di attacco da registi di professione. Unica la punta centrale sostenuta dalla sponda degli esterni e le geometrie del trequarista, ruolo in via di sparizione ma particolarmente caro a Cannavaro. Una squadra attenta, identitaria, la cui sistemazione in campo nascerebbe dal perfetto studio di quella dell’avversario, con l’occhio attento e consigliere di Marcello Lippi.

 

di Sabrina Uccello (Twitter: @SabriUccello)

 

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