@NCLIVE – Salvatore Nardi: “Napoli, scelte tecniche molto intelligenti. Valdifiori ottimo acquisto. In attacco punterei su Immobile a occhi chiusi”

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Con la prima vera calura dell’estate si infiammano non solo le temperature, ma anche il calciomercato. Il Napoli al momento è una delle squadre più attive della Serie A, con il ds Giuntoli che lavora a pieno regime per consegnare a Sarri una rosa di tutto rispetto in vista del ritiro di Dimaro. Dopo gli arrivi di Reina e Valdifiori, sono vicinissimi Allan e Vrsaliko, mentre per Darmian si continua a trattare con le richieste spropositate di Cairo. Per fare il punto sul nuovo Napoli che sta nascendo, dopo il biennio Benitez, la redazione di ‘Napolicalciolive.com‘ ha contattato Salvatore Nardi, ex talent scout del Napoli:

 

Salvatore, che giudizio dai a questo ‘nuovo’ Napoli? 

Innanzitutto credo che con Sarri e Giuntoli siano state fatte due ottime scelte. Se nel mondo del calcio esiste ancora la meritocrazia, loro ne sono l’esempio lampante. Sono due figure dal grande spessore umano che sanno cosa vuol dire gavetta e sacrificio. Il nuovo Napoli può essere di ispirazione a chiunque voglia intraprendere un percorso lavorativo affascinante, ma con mille difficoltà, che sia calciatore, dirigente o giornalista. Se si lavora bene, i risultati arrivano. Credo che la società stia operando in modo molto intelligente sul mercato, andando a rinforzare le zone nevralgiche del campo dove con Benitez si è peccato di qualità e quantità. Dopo gli acquisti di Reina e Valdifiori credo che Allan possa essere la ciliegina sulla torta. 

 

A proposito di Valdifiori, c’è un po’ di scetticismo sul nuovo regista. Qual è il tuo giudizio? 

Sono dell’opinione che chi sa giocare a calcio sa giocarlo ovunque, che sia Empoli o una piazza più importante come Napoli. E mi fanno ridere quelli che dicono che questo ragazzo non può dare più di tanto a questa squadra. Se si arriva al “grande salto” con qualche anno di ritardo, che problema c’è? Basti pensare a Toni, esploso definitivamente verso i 26-27 anni e oggi, a 38 anni,  continua a segnare più dei suoi colleghi 20enni. Ah, e in bacheca conta un mondiale, tra le altre cose. 

 

Rimanendo in tema attaccanti, tu hai visto praticamente crescere Ciro Immobile, al quale sei legato da una bella amicizia. Credi che ci siano possibilità di vederlo con la maglia del Napoli? 

Lo spero vivamente. Così come per  Valdifiori c’è un po’ troppo scetticismo sulle qualità di Ciro. Io credo che sia tra i migliori attaccanti che abbiamo in Italia. Poi vorrei far notare un piccolo particolare che a molti sfugge. Conoscendolo da tanti anni, se si va a riguardare la sua carriera, Immobile alterna stagioni eccellenti ad altre meno brillanti: Siena e Grosseto così così, con il Pescara ha fatto valanghe di gol, Genoa maluccio, con il Torino invece la consacrazione finale. Quest’anno con il Borussia ha avuto una stagione non proprio esaltante, ma c’è anche da dire che ha giocato pochissimo, riuscendo a segnare comunque gol importanti. Credo che nella nostra Serie A, qualora dovesse ritornare, andrebbe in doppia cifra ad occhi chiusi. Insieme a Higuain formerebbe una coppia pazzesca. E poi questo dovrebbe essere il suo anno top, perchè lasciarselo scappare?

 

Salvatore, vista la tua grande esperienza da osservatore, ritieni ci siano nel Napoli giovani pronti per aggregarsi stabilmente in prima squadra? 

Per me c’è sempre un po’ di imbarazzo quando parlo dei ragazzi del Napoli. Allievi e Primavera sono due ottimi gruppi secondo me, ma non mi chiedere di fare nomi perchè conoscendoli tutti di persona, non mi sembrerebbe giusto consigliarne solo alcuni. Forse una menzione speciale va fatta a Sebastiano Luperto, ragazzo del ’96 che ho segnalato io al Napoli, e che i numeri consacrano. Quest’anno ha esordito con Benitez e il Napoli lo ha acquistato a titolo definitivo dal Lecce, dando un bel segnale in merito ai progetti futuri del settore giovanile. Ecco, credo che Luperto sia uno dei fiori all’occhiello del settore. Permettimi però di dire che a Napoli secondo me si sta facendo un ottimo lavoro per quanto riguarda i giovani, nonostante sia quasi sempre criticato l’intero movimento giovanile. La società ha operato sempre con grande acume, basti pensare alla scelta di Grava come responsabile tecnico. Credo che Gianluca sia la persona più indicata per affiancare dei ragazzi, perchè è uno che conosce la parola sacrificio e chi meglio di lui può consigliare dei giovani alle “prime armi”. Una grossa nota di merito anche a Gigi Caffarelli, mio direttore quando lavoravo con il Napoli e persona davvero capace. L’unica pecca del Napoli è il ritardo accumulato negli anni a causa della ripartenza dalla Serie C. In 10 anni di era De Laurentiis penso che si siano ottenuti comunque bei risultati. Serve tempo e organizzazione, oltre che strutture. Ti faccio l’esempio del Novara, società “piccola” ma con uno dei migliori settori giovanili d’Italia. Quest’anno la Beretti e gli Allievi hanno vinto il campionato, dimostrando tutte le loro qualità. Bisogna aver fiducia, perchè i risultati arriveranno. I Giovanissimi del Napoli quest’anno si sono arresi solo in semifinale alle Final Eight scudetto, qualcosa vorrà dire no? La strada è quella giusta. 

 

di Vincenzo Matino (Twitter: @vincenzomatino)

 

 

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