Napoli, non buona la prima

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La squadra ha giocato il calcio che voglio io per alcuni tratti, soprattutto in avvio. All’inizio abbiamo segnato ed il divario sembrava evidente in avvio. Poi invece abbiamo perso la partita di mano, il ritmo è calato, non riuscivamo a giocare palla a terra e questo è stato un nostro difetto”  Sarri

Prima di campionato, prima sconfitta da quel lontano 2009 alla guida di Donadoni e tutti sappiamo come sia andata a finire.

I commenti sui social si sprecano, siamo tutti ct, il nuovo hashtag che spopola sul web.

Non smetterò mai di ripeterlo, ognuno ha una sua visione della partita, opinioni discordanti e voci fuori dal coro che cercano delle risposte.

Il Mister ha le sue colpe, una lettura della partita non certo lineare e cambi spropositati, dovuti ad una formazione iniziale non certo perfetta.

Il centrocampo era in sofferenza, sparare sulla croce rossa e colpevolizzare Valdifiori è da folli.

La palla gira, quando tutta la squadra lo fa. Se manca un perno centrale, l’equilibrio balla

Ed ha ballato alla grande il nostro centrocampo.

Non è dello stesso avviso Pepe Reina, che cerca di salvarle il salvabile.

Non si può dall’inizio fare tutto ciò che vuole l’allenatore, ha ragione il mister. Abbiamo affrontato una squadra che gioca da tempo insieme e può starci andare sotto perchè contro il Sassuolo in casa faticheranno tutti”

“Non penso sia questione di mentalità, la mia lettura è quella di una gara che poteva finire in pareggio perchè nel secondo tempo abbiamo tenuto più noi il campo. Adesso però si deve continuare a lavorare e proseguire a trovare le giuste soluzioni per crescere. Dobbiamo trovare equilibrio e solidità che arriveranno col tempo

Quando, a conti fatti, la sua bravura e l’estro di Marek Hamsik, hanno salvato la squadra da morte certa

Un trequartista puro, manca a questa rosa.

Puntare ad un 4-3-3 sarebbe la scelta più giusta ma anche azzardare un 3-5-2 non sarebbe una considerazione folle.

Fatto sta che serve una rivoluzione, un cambiamento in corso d’opera, una mente aperta a tutte le possibili varianti.

L’integralismo cieco e a tratti spicciolo di un grande come Benitez è un’ombra che aleggia e che non piace.

I tifosi, tutti o quasi, sono pessimisti e disfattisti puri, per professione.

La prima è andata, sotto con la Sampdoria che ha trascinato giù il Carpi.

Gli abbonamenti non annunciano nulla di buono, poco più di tremila i tifosi azzurri che hanno giurato, anche quest’anno, amore eterno.

Fiducia, proviamo a dare fiducia.

Senza arrivare alla settima di campionato, ovviamente.

di Anna Ciccarelli

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