LE PAPAGELLE di Napoli-Inter: Pipita de Oro, Pepe de Platino, Allan l’uomo in più. Ma che bravo Callejon!

NAPLES, ITALY - 2015/09/17: Pepe Reina of Naples team during the Europa League group D match against Brugge at the San Paolo stadium in Naples. (Photo by Circo de Luca/Pacific Press/LightRocket via Getty Images)

Finalmente, amici, finalmente. Ci sono voluti due mesi di cavalcata, una rincorsa matta ed entusiasmante, ma alla fine il Napoli ce l’ha fatta. Inter agganciata, primo posto in solitaria e tanti, tantissimi complimenti da parte di tutti. Annichilita anche l’Inter, che pure non molla fino alla fine ma non riesce a trovare il guizzo per il pareggio. Gli azzurri meritano per larghi tratti del match e ringraziano soprattutto un Higuain sovraumano, coadiuvato da un Callejon monumentale e un Allan ‘normale’, nel senso che ormai non fa più notizia. Un po’ in ombra Insigne, che forse sta accusando l’avvio di campionato devastante. Poco male, alle sue spalle sbuca un El Kaddouri di tutto rispetto, che non lo fa rimpiangere. Per tutto il resto c’è Pepe Reina, fascia di capitano al braccio e una parata-gol al minuto novantaquattro. Grazie ragazzi, grazie di tutto.

REINA 7,5 – Al nono minuto del secondo tempo batte il record stagionale europeo di imbattibilità, che termina giusto un quarto d’ora dopo. Ma poco importa, il suo rendimento e la porta inviolata la dicono lunga sul suo momento attuale, coronato da un’uscita su Ljajic verso fine match che vale quasi un gol. E quel riflesso a 4 secondi dal termine, con palla deviata sul palo, che vale più di un gol. L’importanza di avere uno così alle spalle dei difensori.

HYSAJ 6,5 – Va detto che uno scagnozzo come Callejon vorrebbero averlo tutti, lui comunque il suo lo fa sempre, in ripiegamento ma anche in affondo. Dall’altra parte del campo ci arriva sempre con freschezza e personalità.

ALBIOL 6,5 – Sul velluto, con tranquillità e intelligenza tattica. Quando sta così è un bel vedere, è quel centrale pulito ed elegante che aveva fatto innamorare i napoletani nei primi mesi di Benitez, salvo poi affondare insieme all’intero reparto. Piccola sbavatura sul gol, ma come valore assoluto resta un gran giocatore.

KOULIBALY 6,5 – Malinteso con Albiol sul gol di Ljajic, ma Icardi non tocca palla nei 45 minuti in cui è in campo, il senegalese contribuisce ad annullarlo tenendo l’abituale rendimento stagionale. Semplicemente insuperabile.

GHOULAM 6 – Dopo un mese a livelli incredibili, nelle ultime gare una piccola flessione l’ha accusata. Un po’ in ritardo sul gol di Ljajic, comunque non si può dire che demeriti.

ALLAN 7 – Si becca con Guarin, contro il quale ingaggia un bel duello sul piano fisico-atletico. Dalle sue parti non si passa, lui invece passa eccome. La sua tipica percussione sulla destra costringe Nagatomo al fallo che gli vale il rosso dopo soli 45 minuti. L’uomo in più.

JORGINHO 6,5 – Dirige il traffico come sa, alla distanza però cala un po’ e si sente subito, perchè senza di lui il Napoli va parecchio in difficoltà. A dimostrazione dell’importanza di questo ragazzo silenzioso in mezzo al campo.

HAMSIK 6,5 – Così come Jorginho spende tantissimo in mezzo al campo, corsa, lucidità e tanti tocchi preziosi. Un dispendio che presenta il conto a fine gara, quando Sarri decide di toglierlo proprio nel momento in cui stava iniziando a sbagliare i primi passaggi. Ottima intuizione. (Dal 34′ st DAVID LOPEZ sv)

CALLEJON 7 – Sempre nel vivo del gioco, pressione costante su Nagatomo, che su di lui prende il primo giallo. Propizia il gol del vantaggio addomesticando il pallone per Higuain, poi svolge il solito lavoro tattico esemplare, indispensabile per Sarri, con recuperi nella propria trequarti che neppure un terzino. Mastodontico. (Dal 41′ st MAGGIO sv)

HIGUAIN 9 – Cosa ti è successo, Gonzalo. Un campione lo sei sempre stato, ma mai con questa cattiveria, con questa determinazione, con questa Fame. Passano due minuti e strappa il pallone dai piedi di Callejon, si allarga forse un pizzico di troppo, ma basta una rapida torsione e una conclusione senza neanche guardare Handanovic, freddato da un missile terra-aria. La chiude nella ripresa, con uno scatto sovraumano fra Murillo e Miranda, i due difensori più in forma della A, a cui dà un metro nello spazio di tre metri. Sono dodici stagionali, per otto volte  consecutive al San Paolo, ma non dimentichiamo che nove partite fa, contro il Cesena, non scese neppure in campo. Altrimenti sarebbero 10. Che cosa sei, Pipita!

INSIGNE 5,5 – Contro il Milan era stato la chiave di volta del match, contro i cugini è un po’ più fuori dal gioco. La prende poco, tenuto bene da D’Ambrosio, soffre anche l’attenzione ‘speciale’ che gli riservano gli avversari, che quando prende palla lo raddoppiano sistematicamente. Ha giocato partite migliori. (Dal 25′ st EL KADDOURI 6,5 – Venti minuti di ottimo livello, con accelerazioni che restituiscono brio al Napoli in un momento di calo vistoso. Se entra sempre così può diventare un elemento davvero importante per questo gruppo).

ALL. SARRI 7 – Un personaggio stratosferico che ci ha lasciati qualche anno fa avrebbe mutuato così il suo tormentone: “Ah, come gioca il Napoli”. Stasera la sblocca subito, poi per larghi tratti domina quando in realtà dovrebbe schiacciarsi a difendere il risultato, un atteggiamento che non fa parte del suo credo tattico. Il Gonzalo Higuain migliore della carriera, il Napoli più bello della gestione De Laurentiis. Il primo posto, finalmente. Desiderato, cercato, meritatissimo, al punto di mettere d’accordo tutti, ma proprio tutti. E già: trovate una sola persona sana di mente a cui non piace questa squadra e vi offro un caffè.

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