Juventus-Nike, bianconeri condannati: la terza stella sulla maglia costa caro

Juve Stadium ©Getty Images
Juve Stadium ©Getty Images

Tra la Juventus e la Nike si è arrivati al culmine di un contenzioso sorto nella primavera 2012, quando la società bianconera conquistò il suo 28° scudetto, stando agli atti ufficiali che con tengono conto dei due titoli di campione d’Italia revocati e relativi alle stagioni 2004/2005 e 2005/2006 a causa dello scandalo noto come Calciopoli, che come ulteriore conseguenza ebbe la retrocessione a tavolino in Serie B del sodalizio piemontese. Per l’attuale dirigenza della Juventus anche quei due scudetti erano invece da inglobare nel computo totale, in modo tale da potersi fregiare della “terza stella” che indica il raggiungimento della decina ad ogni vittoria del torneo nazionale. Motivo per il quale questa conquista andava celebrata in maniera adeguata.

E’ così che la Nike, allora fornitore tecnico ufficiale del club, si era rifiutata di prestarsi a questa soggettiva interpretazione sportiva da parte dei bianconeri, non installando la famigerata terza stella sui proprio prodotti ufficiali. La Juventus ha fatto perciò tutto da sola producendo materiale non firmato Nike e con la terza stella apposta assieme alle altre due accanto allo stemma societario. Questo è valso una citazione in tribunale da parte della casa di abbigliamento statunitense, la quale richiedeva un risarcimento danni di 80 milioni di euro.

Ed oggi, dopo un anno e mezzo circa di udienze, i giudici del Tribunale Arbitrale di Ginevra hanno dato ragione a Nike condannando la Juventus a pagare però solamente poco più di 2 mln per violazione del contratto di sponsorizzazione, essendo venuta meno agli obblighi di buona fede e riservatezza. Lo riporta l’edizione odierna de ‘Il Messaggero’. In giornata la Juventus ha poi comunicato una nota in merito:

“In relazione ad alcune notizie circa la vertenza arbitrale tra Nike e Juventus diffuse illegittimamente, poiché in violazione dell’obbligo di riservatezza previsto dall’arbitrato disciplinato dal Regolamento “Uncitral”, la società precisa che:

– la cifra che dovrà pagare è largamente inferiore a due milioni di euro.

– tale somma non ha alcuna relazione con l’iniziativa “30 sul campo”, che anzi ha prodotto benefici commerciali a Nike come riconosciuto dal collegio arbitrale

– Juventus si riserva ogni diritto ed azione, incluso l’appello della decisione arbitrale”.

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