LE DICHIARAZIONI – Sarri: “Qualche giocatore ha pagato l’emozione. Una vittoria che vale oro”

Maurizio Sarri © Getty Images
Maurizio Sarri © Getty Images

Il Napoli porta a casa i tre punti contro la Dinamo Kiev e guadagna la prima vittoria stagionale in Champions League. Un risultato importante non solo in chiave classifica ma anche per il morale, vincere in ambito internazionale infatti dà sempre quel pizzico di soddisfazione in più. Sarri con questa partita vinta eguaglia il primato di Benitez e si dice soddisfatto della prestazione dei suoi ragazzi. Nell’intervista post partita a ‘Mediaset Premium’, l’allenatore tocca diversi argomenti e analizza la partita in tutte le sue sfaccettature.

EMOZIONE CHAMPIONS – Il tecnico parla dell’emozione che ha influenzato alcuni giocatori che hanno giocato, secondo le sue dichiarazioni, al di sotto delle loro possibilità: “Ho la sensazione che alcuni ragazzi abbiano pagato l’importanza della prestazione, senza riuscire a giocare come al solito. Oggi si è pensato più al risultato. Abbiamo però più chance di successo proponendo il nostro gioco. Il numero di errori è nettamente superiore alle nostre medie. Ho visto poi volti preoccupati. Nello spogliatoio ho speso tempo proprio per motivarli”.

IL SECONDO TEMPO – Un primo tempo che rischiava di essere compromesso dagli errori difensivi si è poi risolto con i due colpi di testa vincenti di Milik. Nella ripresa il tecnico evidenzia gli errori e le incertezze della squadra: “In uscita abbiamo sbagliato più di quanto si fa di solito e spero sia dovuto all’importanza della gara, che ci ha condizionati un po’. Quand’era il momento di chiuderla, siamo rimasti nell’incertezza tra il gol e la gestione. Anche i ragazzi non erano contentissimi nello spogliatoio. Occorre rendersi conto che in Champions una vittoria in trasferta è merce rara”.

L’ESEMPIO – Un ringraziamento speciale in questo bel esordio al suo mentore, Arrigo Sacchi: “Mi ha fatto appassionare a questo sport. Se faccio l’allenatore è merito suo. Il confronto con lui è più che un complimento”.

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