IL RISCATTO – Milano e i tedeschi gli portano bene: forza Lorenzo, fatti valere!

Insigne festeggia gol Italia
Insigne (© GettyImages)

 

Italia-Germania, stadio Meazza di Milano. Non è il Napoli, è la Nazionale ed è solo un’amichevole, lo sappiamo bene. In ballo c’è solo la gloria, giusto il prestigio di poter battere i campioni del mondo in carica. Ma per qualcuno è un’occasione speciale, la chance per poter tornare quello di un tempo. Quel qualcuno indossa la maglia numero venti, si chiama Lorenzo Insigne e stasera è chiamato a un’impresa per rifarsi di un momento difficile. Ammesso (e non concesso) che il ct gli dia finalmente una chance.

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E’ una gara carica di significato per Lorenzo, che proprio in questo stadio, poco più di un anno fa, ha vissuto uno dei momenti più esaltanti della sua giovane carriera. Quel Milan-Napoli lo consacrò agli occhi del pubblico italiano come un talento cristallino, pronto a spiccare il volo. Finì 4-0 per il Napoli, due reti e uno strepitoso assist (ad Allan, ndr) portavano la sua firma. Quel piattone a incrociare dopo uno scambio nello stretto con Higuain, poi quel calcio di punizione insidioso che beffa un non perfettissimo Diego Lopez. La cronaca di Milan-Napoli porta in calce la sua firma: è l’apice di una stagione entusiasmante, di certo più di quella attuale. Insigne sembra entrato in una spirale, un calo vistoso di fiducia e di ispirazione.

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Già, perché quello attuale è forse il momento peggiore dell’esperienza azzurra del talentino di Frattamaggiore. Il rinnovo del contratto che non arriva, Mertens che gli ha soffiato il posto, le critiche – impietose – dei tifosi, pronti a bersagliarlo ad ogni errore e a fischiarlo ignominiosamente appena c’è un’occasione buona. E’ il momento di reagire e sarebbe bello che la svolta arrivasse stasera, davanti al mondo intero, in uno stadio sicuramente più favorevole del San Paolo e in una partita contro i tedeschi, che il #24 ha già infilato tre anni fa con quella splendida punizione al Borussia Dortmund. E’ il tuo momento, Lorenzo, fatti valere. Ventura permettendo.

di Antonio Papa (Twitter @antoniopapapapa)

 

 

 

 

 

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