L’EXPLOIT DI MERTENS – Da riserva di lusso a capocannoniere azzurro

Dries Mertens © Getty Images

Era dal suo arrivo al Napoli del 2013 che veniva considerato “l’uomo degli ultimi venti minuti”. Dries Mertens è stato impiegato da Benitez prima e da Sarri poi solo negli ultimi spezzoni delle partite, per provare a dare una scossa alla sfida e cambiare il risultato. Nessuno dei due tecnici gli aveva concesso il giusto spazio, fino a qualche settimana fa.

IL NUOVO RUOLO

L’infortunio di Milik ha segnato drasticamente l’assetto tattico dell’attuale allenatore azzurro. Sarri ha dovuto fare degli esperimenti; il primo, forse quello fallimentare, è stato schierare Gabbiadini al centro dell’attacco come prima punta. L’azzurro non è riuscito però a distinguersi in quella posizione e le sue prestazioni sono state tutte al di sotto della sufficienza. Urgeva trovare una soluzione, e quella soluzione aveva il nome di Mertens. Gabbiadini out, dentro Dries. Il belga schierato da Sarri al centro dell’offensiva da falso nove, che poi tanto falso non è. L’attaccante ha così la possibilità di spaziare su tutti e tre i fronti dell’attacco supportato da Callejon e Insigne. A conti fatti, esperimento riuscito quindi. Ebbene si, Mertens in quella posizione ha siglato ben 9 reti in 4 partite fra campionato e coppa. Una statistica da record che ha trasformato Dries da riserva di lusso a pedina fondamentale per il gioco di Sarri.

CAPITOLO RINNOVO

Da molte settimana si parla di un possibile rinnovo contrattuale per l’attaccante belga. Tanti gli incontri fra le parti per arrivare ad un accordo, ma negli ultimi giorni c’è stata la stretta definitiva. L’ufficialità dovrebbe arrivare a breve e nel nuovo accordo dovrebbe esserci anche una clausola rescissoria valida però solo tre anni.

Di Oscar Maresca (Twitter @MarescaOscar)

 

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