DIFESA HORROR – Maksimovic-Koulibaly, qualcosa da (non) rivedere

Kalidou Koulibaly in azione col Napoli ©Getty Images
Kalidou Koulibaly, Napoli ©Getty Images

 

Se tutto fosse finito nel primo tempo, nemmeno ce ne saremmo accorti, perché il Napoli sceso in campo al Bentegodi ha avuto sin da subito la giusta mentalità, i giusti dettami tattici, la giusta voglia di andarsi a prendere la partita, azzannandola.
Non era facile ripartire dopo Madrid direttamente da Verona, da un campo storicamente ostico e contro una squadra che, pur non essendo mai allo stesso livello sulla carta, provoca sempre qualche pensiero di troppo.
Ma per un’ora abbondante il Napoli aveva retto, giocato e gestito, si era difeso con le unghie e con i denti. E se il Chievo era arrivato davanti a Reina una sola volta, la ‘colpa’ era stata di un attaccante (Insigne ndr) e del suo errato retropassaggio che aveva messo in moto Inglese, incapace comunque di far male a Reina.

IL BLACKOUT DELLA DIFESA

Tutto bene, dunque? No, perché inspiegabilmente i limiti della solita retroguardia azzurra vengono tutti fuori nella ripresa a cavallo tra il 2-0 e il 3-0. Il gol del tris di Zielinski è una perla creata dalla qualità dei singoli, ma la squadra di Sarri aveva già perso continuità al rientro in campo e si era lasciata andare alla voglia di rimonta dei padroni di casa.
Il Chievo aveva alzato i ritmi, messo alla prova la difesa e Reina sin dal primo minuto del secondo tempo, incapace però di far male.
È bastato un cambio di modulo (Maran è passato dal 4-3-1-2 del primo tempo al 4-4-2 della ripresa affiancando Meggiorini ad Inglese) per far suonare l’allarme in casa azzurra, con la coppia di centrali incapace di arginare la mosse e di alleggerire il gioco.

RIENTRA ALBIOL, SCALPITA CHIRICHES

Koulibaly era stato perfetto e preciso fin lì, lo stesso potrebbe dirsi anche di Maksimovic, scelto al posto di Albiol dal primo minuto e senza demeriti nel primo tempo del match.
Poi l’uscita di Allan e il nuovo baricentro del Chievo ha fatto il resto; troppi errori in uscita dall’area di rigore, incomprensioni create dalla non-comunicazione degli elementi, l’incapacità di regalare sicurezze a tutto il pacchetto arretrato.
Meggiorini agisce tra le linee e mette in seria difficoltà la linea dei 4 azzurri; il suo gol, infatti, arriverà proprio da una palla a scavalcare il centrocampo e da un errore evidente di Koulibaly, praticamente trasformato nel secondo tempo.
La mancanza di Diawara davanti alla ripresa comincia a farsi sentire, così come quella di un Allan che nel primo tempo era stato praticamente centrale aggiunto, oltre che primo motore per la ripartenza e, per caratteristiche diverse, né Zielinski né Rog sembrano poter essere ideali alternative in quella zona di campo.
Sarri dovrà lavorare ancora a lungo e con l’Atalanta potremo vedere nuove soluzioni; Albiol ha riposato, Chiriches scalpita per rientrare in campo. Koulibaly ha forse bisogno di tempo dopo il rientro dalla Coppa d’Africa che non ha restituito al Napoli il centrale di livello mondiale che era partito subito dopo Natale per il Gabon.

 

 

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

 

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