L’ATTESA – Milik ha già fatto bene, ora si riprenda il suo posto

Milik © Getty Images

 

I tifosi l’hanno aspettato per mesi, poi il suo rientro è passato sotto traccia. Giusto, perché nell’inferno del Bernabeu vieni lanciato nella mischia come un giocatore qualsiasi che può servire in quel momento, poi al Bentegodi sei già in triplo vantaggio e allora pensi a non prenderle e a portarti a casa i tre punti.
Invece Arek Milik è tornato: dieci minuti a Madrid, in Champions, venti a Verona la scorsa domenica per riprendersi il Napoli. E se contro le merengues ha toccato solo un paio di palloni non producendo alcunché, nell’ultimo turno di campionato ha lasciato intravedere almeno un paio di ottime indicazioni.

DUE FACCE, STESSA MEDAGLIA

Che Milik non sia Pavoletti lo sapevamo già ben prima del rientro dall’infortunio: se l’ex Genoa è la classica punta centrale, capace di occupare spazi in area e di arrivare prima degli altri soprattutto nel contrasto aereo, il polacco è l’elemento perfetto per essere vertice alto del 4-3-3 sarriano. Corre, sgomita, si abbassa giocando con la squadra, dirige le operazioni col mancino.
Si riprenderà il suo posto appena avrà smaltito le difficoltà fisiche e già a Verona è parso in palla: ha recuperato due ottimi possessi, ha smistato due ottimi assist per i compagni di reparto, ha sfiorato il gol arrivando in ritardo sul cross di Hamsik.
Insomma, ha lasciato il segno in venti minuti più di quanto abbia fatto Pavoletti in un’ora abbondante.
Bocciare il livornese? No, assolutamente. Bisognerà sfruttare al massimo le capacità di entrambi se si vorrà arrivare a testa alta fino alla fine in campionato e in Coppa.
Per il momento, però, c’è da godersi il rientro del polacco, già ad un passo dal gol, quei gol che sono mancati tanto al suo Napoli in quattro mesi lontano dal campo.

 

 

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

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