Zielinski: “Napoli, voglio continuare qui. Darò il massimo”

Zielinski © Getty Images

Titolare nella sfida di ieri sera, Piotr Zielinski, centrocampista del Napoli, ha rilasciato un’intervista pubblicata oggi Przegląd Sportowy. Il classe 94 ha parlato della sua prima stagione con la maglia azzurra e del corteggiamento del Liverpool avvenuto la scorsa estate: “Non ci ho mai pensato ad un trasferimento in Inghilterra, non so com’è venuto fuori. Io sono felice di essere approdato a Napoli. Qui c’è una grande squadra, un ottimo allenatore e dei tifosi fantastici. Dopo essere venuto a Napoli ho visto soltanto aspetti positivi. E’ qui che voglio continuare la mia carriera e non ho alcun tipo di rimpianto. Lo scorso anno è stata la prima volta in cui ho affrontato campionato e Champions. Sentivo la pressione, ma ho giocato più di 50 partite a stagione. E’ stato un salto considerevole, perché non avevo mai giocato così spesso. Serie A, Coppa Italia, Champions League, Nazionale: così la fatica potevo sentirla, ma riposavo a sufficienza. In questa stagione sarà ancora meglio. L’anno scorso ho segnato sei gol e ho collezionato qualche assist. Certo, poteva andare meglio perché conosco le mie capacità. Ho il potenziale per segnare ancora di più e fare più assist, ma ho bisogno soprattutto di continuità. Voglio dare il massimo. Andrà meglio sotto tutti i punti di vista: gioco, numeri e la nostra posizione in classifica. Solo così mi sentirò soddisfatto”.

Zielinski: “Hamsik è un modello per me”

Zielinski ha parlato anche del suo contributo alla causa azzurra e del suo compagno di squadra Marek Hamsik: “Sarri non commenta il mio modo di gioco. Non mi vieta di prendere rischi perché sa che è il mio stile di gioco. Venendo fuori con dei rischi, porta dei benefici alla squadra perché così l’azione accelera. Ho chiuso con il gioco senza pensiero, adesso sono più razionale, riducendo anche il rischio. Così perdo meno palloni. Il nostro gioco si costruisce con la fiducia. E’ un gioco basato sulla tecnologia, è tutto studiato. Non ho problemi a perdere palla e tornare subito dietro per recuperare. La scorsa stagione tanti giocatori sono arrivati tardi in ritiro (c’era l’Europeo, ndr) e io sono tra questi. Avevo lavorato con l’Udinese inizialmente, ma non avevo mai scolto un lavoro specifico sulla condizione. Mi ero soltanto allenato, senza sapere dove sarei andato a giocare. Poi sono arrivato al Napoli e ho potuto concentrarmi sulla preparazione. Quest’anno abbiamo lavorato bene nel corso del ritiro. Di giorno in giorno ci sentivamo sempre più in forma, più leggeri e questo ci ha portati a giocare meglio. Ora siamo pronti per giocare su più fronti. La cosa grande della nostra squadra è il collettivo. Andiamo tutti d’accordo, ci capiamo senza il bisogno di parlarci, siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda. Quando giochiamo come sappiamo, portiamo grandi risultati. Marek Hamsik è un grande giocatore, si prende tante responsabilità sulle spalle, è molto esperto e tutti ci fidiamo di lui. Molte delle azioni passano da lui, ma anche da me. Siamo complementari e aiutiamo il Napoli. Io sono spesso al centro del gioco. Il gioco non si concentra solo su di me, ci sono altri che hanno grandi capacità. Hamsik è un giocatore di classe mondiale, ma quando manca lui ci sono tanti altri che possono sostituirlo e sono forti. Il migliore nel mio ruolo è Hamsik, e non perché giochiamo insieme. Ha proprio tutto, è un modello per me. Vedo in lui ciò che posso avere io, abbiamo caratteristiche simili”.

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