Zeman: “Insigne mi ha dato soddisfazioni, Roma-Napoli gara decisa dai singoli”

Zeman © GettyImages

Allenatore di Roma e Napoli a cavallo tra fine anni Novanta ed inizio Duemila (il boemo è ritornato nella Capitale nella stagione 2012-2013), Zeman ha contribuito all’esplosione di Lorenzo Insigne e Alessandro Florenzi. Il boemo, alla vigilia del match tra Parma e Pescara, ha espresso in conferenza stampa pre-partita la sua visione sul big-match in programma sabato sera all’Olimpico tra Roma e Napoli: “Insigne l’ho avuto più a lungo e mi ha dato soddisfazioni, Florenzi l’ho fatto riprendere io alla Roma dal Crotone. Si pensava non potesse giocare con la maglia giallorossa: dopo l’infortunio ha dimostrato che è un giocatore e che c’è sempre. Su Roma-Napoli, invece, decideranno anche gli episodi. Oggi sono favorito gli azzurri, ma penso che sarà un match equilibrato e che dipenderà dai singoli”.

Napoli, Insigne dovrà ringraziare a vita il boemo

Voluto fortemente a Foggia da Zeman, Insigne ha continuato la sua avventura con il boemo anche a Pescara diventando così uno dei maggiori talenti del calcio italiano. Il 4-3-3, marchio di fabbrica dell’ex allenatore di Roma e Napoli, ha esaltato le caratteristiche del talento di Frattamaggiore che ha sempre ringraziato il boemo durante la conferenza del suo rinnovo con il club partenopeo: “Devo ringraziare tutti gli allenatori che ho avuto, ma in particolare Zeman perché mi ha fatto diventare un giocatore da Serie A: mi ha valorizzato tanto”. Roma-Napoli così sarà una sfida che l’attuale allenatore del Pescara ricorda sempre con immenso piacere. Nonostante i pochi mesi vissuti sotto l’ombra del Vesuvio nel 2000 il boemo ha sempre apprezzato i partenopei come ha dichiarato in una vecchia intervista a “Il Mattino”: “Mi esonerarono dopo il pareggio di Perugia, dove avevamo giocato bene, ed era un campo difficile: là una settimana prima aveva perso la Juventus. Poi c’erano due presidenti (Ferlaino e Corbelli ndr) che mi dicevano rispettivamente di non parlare con questo e di non parlare con quest’altro. C’era molta confusione in generale e in un ambiente del genere non fu facile lavorare. È una bella piazza, la gente segue il calcio con passione e si interessa alla squadra. Io ho provato a richiamare l’attenzione dei tifosi per farli avvicinare ancora di più alla squadra”.

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