Sarri: “Giocare alla pari più di un’ora contro il Manchester City è tanta roba”

Maurizio Sarri in conferenza ©Getty
Maurizio Sarri Napoli ©Getty

Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, ha commentato la sconfitta di Champions League contro il Manchester City: “Abbiamo concesso troppo spazio ad una squadra devastante. Prendere il gol dopo cinque minuti ha fatto male. Siamo stati scadenti nei primi venticinque minuti. Abbiamo sbagliato un rigore, abbiamo reagito, siamo andati vicino al pareggio. Giocare alla pari più di un’ora contro il City è tanta roba. Abbiamo già fatto bene nella parte finale del primo tempo, poi abbiamo proseguito nella ripresa. Loro sono una squadra difficile da affrontare: gamba, tattica, velocità. Ho visto una pressione che iniziava, ma che non era accompagnata. Loro sono molto forti tecnicamente, capace di uscire anche in situazioni difficili: venivano fuori con troppa facilità. Nella ripresa la squadra, invece, era più corta e capace di accompagnare il pressing. Insigne ha chiesto il cambio perché sentiva più dolore all’adduttore. Non sembra nulla di grave”. Il tecnico toscano, poi, ha aggiunto altri commenti in conferenza stampa: “Zielinski-Diawara-Hamsik è il centrocampo impiegato nella scorsa stagione che ha fatto un grande girone di ritorno. Con questi vieni travolto anche con un incontrista: volevo la qualità per il palleggio, per farli giocare sulle cose che amano meno. Sono più forti, ma hanno le nostre caratteristiche: soffrono quando non hanno il pallino del gioco”. Infine, ha concluso: “Credo che se pensiamo che cambiando due giocatori cambi tutto allora significa che la rosa non è competitiva. Io non ho visto due giocatori che hanno messo una squadra in difficoltà. Anzi, ti dirò di più: se ci fosse stato Milik avrebbe giocato. Non è per sminuire la Champions, ma per dare il giusto riposo a chi per caratteristiche deve riposare. Io non penso che due giocatori possano cambiare una squadra, altrimenti non saremo competitivi su nulla. Poi mettiamoci d’accordo, dite che faccio giocare i soliti, se ne cambio due cambio troppo”

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