SARRI D’ORO – Un giusto premio per il Sarrismo: ora si rinnovi l’accordo per proseguire la rivoluzione

Torino-Napoli, Sarri © Getty Images
Maurizio Sarri © Getty Images

 

Maurizio Sarri è il miglior allenatore italiano del 2017. Ennesimo riconoscimento ottenuto grazie al gioco ed ai risultati ottenuti dagli azzurri dall’inizio dell’anno solare fino a questo momento. Proprio nei giorni in cui il Milan esonera Vincenzo Montella ed il Sassuolo Christian Bucchi, il Napoli si gode uno dei migliori allenatori presenti nel pianeta calcio. Dal Brasile alla Cina, gli allenatori di tutto il mondo studiano il modo di giocare degli azzurri cercando di riproporre dove possibile le innovazioni portate dal Maestro, dalla difesa alta alla circolazione palla a due tocchi con triangoli strettissimi.

Sarri © Getty Images

Napoli, Sarri è il singolo al servizio del collettivo

Innovatore e rivoluzionario nel suo modo di intendere il calcio, Sarri (come Sacchi) è riuscito in qualche modo a rendere un corpo unico un gruppo di 25 calciatori, facendo prevalere in essi uno spirito collettivo che rappresenta la vera arma in più del suo Napoli. Gli obiettivi personali non fanno e non faranno mai parte del ‘Sarrismo’, filosofia che limita e regola le manie egocentriche ormai diffusissime tra i calciatori professionisti. Questo però non vuol dire limitarne il talento nel gioco, anzi. Il tecnico del Napoli infatti, non rinuncia mai ai suoi calciatori più tecnici, quelli capaci di indirizzare una gara con una singola, improvvisa giocata. Non bastano i soldatini: servono spartani capaci di attaccare e difendere il fianco al compagno se necessario. Oltre al discorso tecnico, Sarri è un potenziale Re Mida per i presidenti di tutto il mondo. Il valore di molti calciatori sotto la sua guida è mediamente triplicato, ed è curioso che molti di essi prima del suo arrivo fossero ai margini della titolarità se non della rosa. Esistono anche casi in cui il prezzo del calciatore è diminuito certo, ma in un bilancio complessivo il segno + va per la maggiore. Secondo voi sarebbe stato possibile vendere Higuain per 90 milioni senza l’anno con Sarri in panchina?

Sarri
Sarri © Getty Images

Napoli, ora il rinnovo di Sarri per proseguire la rivoluzione

Il contratto di Sarri va rinnovato ed al più presto. Perdere Sarri per 8 milioni sarebbe una beffa enorme, anche perché senza di lui vedremmo svanire il progetto tecnico più entusiasmante del calcio moderno, secondo solo al guardiolismo blaugrana. Secondi a quel Barça solo perché quello ha vinto tutto quello che c’era da vincere, mentre questo Napoli è solo alla fase embrionale. La speranza di tutti è che in Sarri ci sia la volontà di proseguire questo meraviglioso progetto, e per farlo ha bisogno di continuità tecnica e non di eventuali smantellamenti. Guardando un po’ oltre, non bisogna sottovalutare la possibilità di estendere alle giovanili i suoi metodi di allenamento e la sua filosofia calcistica, metodo che potrebbe permettere in futuro di inserire i ragazzi provenienti dal settore giovanile con più facilità, un po’ come accade nella cantera spagnola. Speriamo che in questa storia non vincano le incomprensioni, con De Laurentiis che già avrebbe (a detta sua) trovato il sostituto ideale dell’uomo in tuta. La logica porta a Giampaolo, con cui in tutta probabilità non si ricomincerebbe da zero ma da tre, come diceva Troisi.

Non sarebbe catastrofico, ma la nostra speranza è che la rivoluzione sarrista passi ancora da qui.

di Claudio Pomarico

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