Laurini: “Sul campo Sarri è un martello, lavora sempre. Non fa passare niente”

Maurizio Sarri © Getty Images

Vincent Laurini, terzino della Fiorentina, ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti ai microfoni de “Il Corriere dello Sport” parlando anche della prossima sfida di campionato contro il Napoli in programma al San Paolo domenica alle 15. Ecco le sue dichiarazioni su Maurizio Sarri: “È l’allenatore che cinque anni fa mi volle ad Empoli. Non appena arrivato mi chiamò per fare due chiacchiere nel suo spogliatoio: era stato lui a fare il mio nome al direttore Carli. Mi ha dato tantissimo, è una persona molto puntigliosa, uno di quelli che non lascia niente al caso. Non mi ha sorpreso vederlo così in alto in classifica col Napoli”. Poi, il francese ha aggiunto alcuni retroscena sull’allenatore toscano: “Sul campo è un martello, uno di quelli che non fa passare niente. Quello che non funziona si prova e si riprova fino a quando i meccanismi non sono rodati. Mi è rimasto il fatto che era sempre al campo di allenamento. Potevi arrivare alle 9 del mattino e uscire la sera alle venti: lui era sempre lì, a lavorare, a studiare, a trovare sempre la soluzione migliore. E’ uno a cui piace vivere la squadra e che a volte ci faceva qualche comparsata negli spogliatoio per prenderci tutti in giro”. 

Napoli, contro la Fiorentina non sarà facile

Infine, Laurini ha parlato anche dell’attuale momento di forma della squadra azzurra con Lorenzo Insigne che potrebbe essere il suo diretto avversario se il talento di Frattamaggiore dovesse farcela a superare il fastidio al pube: “In Europa, io fin qui non ho visto nessuna squadra ben organizzata come il Napoli. Affrontare Insigne è uno stimolo. Affrontare campioni del suo calibro è qualcosa che non ha prezzo, è adrenalina pura. La cosa è molto semplice: se pensi di andargli in anticipo, è capace che lui con una finta ti mandi a sbattere in un muro. Quindi sarà più facile fare in modo che non abbia troppi palloni tra i piedi. Dovrà essere la squadra a fare un ottimo lavoro organizzativo di gruppo. Non dimentichiamoci che il Napoli è abituato ad attaccare con tutti i suoi giocatori di movimento: dovremo essere perfetti”.

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