Ancelotti: “A Napoli si sta da Dio! Il calcio è una metafora della vita”

Carlo Ancelotti ©Getty Images

Intervistato nel corso della presentazione del libro di Alessandro Alciato, ‘Demoni’, Carlo Ancelotti, tecnico del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni parlando della sua carriera

Queste le parole di Carlo Ancelotti, tecnico del Napoli: “Alessandro è un buon amico, un ottimo scrittore, di calcio ne capisce poco (ride) – ha riportato ‘AreaNapoli.it’ – Le luci della ribalta spesso nascondono difficoltà, nel mio mestiere hai a che fare con delle persone. Le difficoltà che saltano fuori quando sei giovane sembrano più grandi. Nello spogliatoio si vedono chi sono le persone, di Ibrahimovic si ha un’immagine diversa da quello che è davvero. Se ci si crede, le difficoltà diventano una opportunità per migliorare. Nella vita come nel calcio”.

Ancelotti ha quindi proseguito: “Non è facile, non bisogna essere troppo negativi nel valutare le cose. Occorre il massimo equilibrio, tante volte un problema ritenuto grande ha una soluzione semplice. Kaladze visse la vicenda del rapimento del fratello con dignità, prima di una partita di Champions gli dissi che se voleva poteva andare a casa ma lui volle giocare”.

Napoli, Ancelotti: “Le cose negative ci rimangono addosso più delle cose positive”

L’allenatore emiliano ha poi spiegato: “Ho avuto momenti difficili ma non li ho mai considerati cose gravissime. Li chiamavo problemi lavorativi, mi hanno formato caratterialmente. Infortuni sul lavoro esistono, è molto più importante e grave di una sconfitta. Il calcio è una metafora importante della vita, la vita è piena di problemi più gravi di una partita di calcio. La sconfitta ce la sentiamo addosso. Le cose negative ci rimangono addosso più delle cose positive. A Napoli si sta da Dio!”.

Infine una battuta sulla finale di Champions League persa nel 2005: “L’episodio di Istanbul è frutto di un percorso in cui ci sono cose negative e positive. Ho cercato di farmi restare addosso il 2003 e il 2007. Dopo una vittoria si festeggia, festeggiare ci fa pensare meglio alla partita successiva”.

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