Allan: “Napoli mi ricorda Rio, mio figlio parla il dialetto napoletano”

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Allan ©Getty Images

Allan Marques, convocato ieri per la prima volta per il Brasile, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de “Il Mattino”. 

I sogni si esaudiscono con il duro lavoro sul campo. Allan Marques è stato convocato dal Ct Tite per la prima volta con il Brasile. Una gioia immensa per il centrocampista del Napoli, che avrebbe meritato la chiamata già da diverso tempo. Ora l’ex Udinese si gode il momento positivo raccontandosi ai microfoni de “il Mattino”. “A Napoli mi trovo benissimo, mio figlio Miguel parla il dialetto napoletano. Napoli mi ricorda Rio, mi sento un po’ a casa: stessa allegria, stessa spensieratezza, il mare… Il vero trauma è stato da Rio a Udine. Ero giovane, all’inizio è stata dura. Poi mi sono trovato alla grande, anzi quell’esperienza mi ha aiutato tanto”. Poi ha aggiunto: “Sono anni che mi impegno, per me è una grande soddisfazione. Spero sia solo un punto di partenza, per ora sono concentrato sul Napoli”. 

Il brasiliano ha espresso le differenze tra Sarri e Ancelotti: “Con la sua precisione, la maniacalità, Sarri ci ha dato un gioco spettacolare. Era divertente, avevamo sempre la palla. Peccato non aver vinto. Ancelotti è un altro genere di tecnico. È un maestro, uno che ha vinto tutto. Ha un carattere diverso da Sarri, ci trasmette molta serenità. Lui è fatto così, ha formato un grande gruppo. Tutti si sentono dentro la squadra. C’è maggiore coinvolgimento anche per chi in passato era impiegato meno”.

Allan, uno sguardo alla Champions

Allan, infine, ha parlato anche della Champions League: “Ancelotti è il re di quella coppa, lui stesso ci dice sempre che da giocatore e da allenatore ha sempre avuto culo nel vincerla. Speriamo continui ad averne. Ci sono squadre più forti di noi, senza dubbio. Noi possiamo ambire a fare una Champions come la Roma lo scorso anno. Chissà”.

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