Editoriale – Credici Napoli, il terzo posto non è solo una chimera

 

di AntonioPapa

 

Premessa: non è l’articolo di Pulcinella. Chiariamoci, per rilanciare le ambizioni del Napoli non basta certo una vittoria, arrivata peraltro facendo giusto il compitino e niente più. Non è tanto il risultato contro il Chievo che deve farci riflettere. Ne dovranno arrivare molti altri di successi così prima di poter considerare la banda Mazzarri di nuovo all’altezza della situazione. Siamo sempre stati (bene) abituati a guardare in casa nostra, a far la corsa solo su noi stessi senza pensare a chi ci sta intorno. Ebbene, per una volta è il caso di cambiare copione. Diamo un occhio ai risultati recenti e alla classifica e ci renderemo conto che il terzo posto, l’ultimo utile per la Champions League, non è così impossibile come si credeva, per demeriti altrui prima che per meriti propri. Ok, causa diverse battute a vuoto gli azzurri sono parecchio indietro rispetto alla posizione che conta di più. Ma guardare chi c’è davanti deve strapparci una piccola stilla di ottimismo. Andiamo con ordine. Il Napoli è a 34, subito davanti c’è la Roma (35), con un solo punto in più. Gran bel gioco quello di Luis Enrique, innovativo e anche parecchio audace, ma per ora i giallorossi si sono dimostrati troppo discontinui per poter puntare più in alto. Paradossalmente possono essere l’avversaria più temibile nel rush finale, se trovano la brillantezza necessaria per lo sprint. Anche perché l’Inter (36) delle ultime uscite non può certo ritenersi competitiva. Squadra in disarmo, con troppi campioni satolli dai successi passati, questa per i nerazzurri sembra essere una stagione di transizione, che può chiudersi ingloriosamente come accaduto ad esempio alla Juve lo scorso anno. Ben altri problemi ha l’Udinese (41), sette punti di vantaggio sul Napoli e una freschezza atletica e mentale che è ormai marchio di fabbrica di mister Guidolin. Gioca bene e ha davanti un Di Natale versione fenomeno, ma potrebbe non bastare. Fresco infortunato – per un mese – il folletto napoletano, out fino a fine stagione Isla, fermo ai box Asamoah. E le riserve non sembrano essere all’altezza. Con tre titolari di questo calibro indisponibili per un po’,  i friulani potrebbero anche afflosciarsi come i pupazzi di neve che la primavera porterà via. Ultima della lista e prima delle contendenti è la Lazio (42), squadra che come mister Reja, vecchia conoscenza azzurra, ha sette vite (e otto punti in più). Grazie ad un mega girone d’andata finora i biancocelesti hanno tenuto botta, ma la sconfitta di Genova e il primo tempo da schiaffi col Cesena hanno acceso la spia dell’allarme. Il mercato sciagurato di Lotito & Tare ha fatto danni incalcolabili su una rosa che ora come ora non può reggere la doppia competizione, considerato che sia laziali che udinesi sono ancora in corsa in Europa League. Insomma, se gli azzurri si svegliano e mettono insieme un bel filotto, l’Europa-che-conta può non essere un’utopia. Se li vedete in giro sciorinate pure questa analisi, chissà che magari non inizino a crederci anche loro…

 

 

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