Cercasi il vero Napoli disperatamente

Il Napoli si è ammalato di nuovo. I numeri delle ultime tre partite hanno mostrato una squadra “costipata” incapace di essere bella e pimpante come fino alla gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League in casa del Chelsea. Dal 14 marzo in poi gli azzurri sono caduti in depressione e non hanno avuto più la forza di vincere una gara. Contro l’Udinese riuscirono a rimediare un pari nel finale grazie ad una sfuriata di Cavani che siglò una doppietta dopo aver sbagliato un calcio di rigore. Due domeniche fa al San Paolo con il Catania non hanno saputo gestire un doppio vantaggio consentendo agli avversari di portarsi a casa un punto sfruttando le solite disattenzioni difensive. L’altra sera a Torino si è toccato il fondo. Nel primo tempo Cannavaro e soci si sono difesi bene ma nella ripresa hanno permesso alla Juve di strapazzarli senza problemi. Si è subita una sonora scoppola che nessuno ha gradito. Perdere contro la formazione imbattuta del torneo ci può stare ma non tirare neanche una volta in porta è troppo. Tranne Gargano, che ha lottato fino all’ultimo secondo, il resto del gruppo è apparso stanco e incapace di reagire. Eppure quei colori bianconeri avrebbero dovuto caricarli ancora di più.

UN CAMMINO PESSIMO. Si cerca il vero Napoli disperatamente. Quello che prima dell’incontro dello Stamford Bridge aveva incassato la bellezza di cinque vittorie consecutive. Quel ruolino di marcia aveva permesso alla Mazzarri band di recuperare lo svantaggio nei confronti delle pretendenti al terzo posto. Lazio e Udinese pensavano di aver perso di vista la squadra partenopea ma incredibilmente se la ritrovarono addosso. Addirittura il gap si ridusse ad una sola lunghezza. Paradossalmente, nel momento in cui ci si è scrollati di dosso le fatiche Champions, è iniziata una mezza crisi di risultati che ha fatto allontanare nuovamente l’ultimo gradino del podio. La media è stata pessima negli ultimi incontri: due punti in tre gare, dieci gol subiti in quattro. De Sanctis, da imbattuto per cinque match, è diventato il portiere più impallinato. Fortunatamente ad evitare il peggio ci avevano pensato gli attaccanti. Dalla sfida con il Chievo in poi avevano sempre segnato. Due reti ai veronesi, tre alla Fiorentina, una all’Inter, due al Parma, sei al Cagliari, due all’Udinese e altrettanti al Catania. Domenica sera allo Juventus Stadium si sono fermati anche loro. Il peggio è che non hanno mai tirato in porta. Buffon è stato bello tranquillo tra i pali perché ben difeso dai suoi mastini della linea a tre. Non ha potuto dire la stessa cosa il pirata Morgan che sistematicamente è stato bersagliato dagli avanti bianconeri. In varie occasioni ci ha messo una pezza, in altre tre si è dovuto inchinare a Bonucci, Vidal e Quagliarella. La difesa, purtroppo, continua a mostrare delle lacune incredibili. Il risultato è stato sbloccato nuovamente da un calcio da fermo. Stavolta nessuno ha colpito di testa ma si sono addormentati tutti sul tiro di Vucinic deviato dalla coscia di Bonucci in porta.

TUTTO ANCORA IN GIOCO. Nonostante la frenata in casa della Vecchia Signora, il Napoli ha ancora la chance di poter centrare il terzo posto. La zona Champions passa dallo stadio Olimpico: se sabato prossimo in casa della Lazio si dovesse perdere di nuovo allora il discorso si chiuderebbe definitivamente poiché la squadra dell’amico Reja si porterebbe addirittura a sei punti di distanza. Naturalmente nessuno vuole pensare a questo, agli azzurri andrebbe bene anche un pari per rimanere sempre attaccato al treno del podio ma nella corsa ci sono anche Udinese e Roma. I friulani ospiteranno il Parma mentre i giallorossi andranno a far visita al Lecce. Per entrambe le formazioni non sarà un turno facile ma il match più difficile ce l’hanno proprio gli azzurri. Inutile dire che un successo nella Capitale sarebbe il massimo, si potrebbe guardare alle tre partite successive con molto più ottimismo poiché si sfideranno Atalanta, Lecce e Novara.

IL ROMA

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