Biglietti finale Tim Cup, l’ultima beffa per i non tesserati

 

 

di Nicola Lo Conte

 

Sulla pessima organizzazione della vendita dei biglietti per la finale di Coppa Italia, ci si potrebbe scrivere un romanzo. Gli organizzatori (la Lega Calcio più le due società, Napoli e Juventus) avevano ripetutamente assicurato che la vendita sarebbe avvenuta nel modo più efficiente e trasparente possibile, e che sarebbe stato permesso a tutti i tifosi, anche quelli non in possesso della tessera del tifoso, di assistere all’evento dagli spalti dell’Olimpico. E invece è stato un susseguirsi di disservizi, da prima ancora che la vendita dei biglietti partisse: ne sa qualcosa la numerosa schiera di tifosi, abbonati e non, che pur avendo sottoscritto la tessera, non possedendola ancora materialmente a distanza di mesi nonostante le ripetute sollecitazioni agli organi competenti, si sono trovati impossibilitati ad esercitare la prelazione in forma digitale. Più avanti, gli ormai consueti disagi derivati dalla trafila degli acquisti online, con il sito della ‘Listicket’ più volte in blocco e incapace di supportare la domanda degli utenti, neanche tramite il proprio call center, sostanzialmente mai disponibile per chiarimenti di sorta perché anch’esso costantemente in standby.

 

Fino ad arrivare al gran finale, quello della cosiddetta fase 3, e cioè quella della vendita dei biglietti cartacei. Una vendita che doveva partire ieri mattina, salvo comunicazione contraria giunta, in maniera tardiva, poche ore prima. Ancora più tardiva la comunicazione relativa all’effettivo start-up: solo ieri nel tardo pomeriggio si è saputo che la vendita dei cartacei avrebbe avuto luogo a partire dalle 16 di questo pomeriggio. Una comunicazione, per giunta, incompleta, visto che si è dovuto attendere questa mattina per conoscere la quantità e l’ubicazione esatta dei punti vendita abilitati. Sette, per la precisione, quelli tra Napoli e provincia: quattro nel capoluogo – in via Duomo, nelle vicinanze di piazza Municipio, a Pianura e a Scampia – uno a Caivano, uno a Pompei, uno a San Giuseppe Vesuviano. Peccato che, di questi, uno sia risultato irraggiungibile telefonicamente, e un altro non abbia mai venduto biglietti di gare del Napoli: questo è quanto ci hanno fatto sapere dei tifosi inferociti. Ultima chicca, quella dei numeri telefonici per un fantomatico ‘Centro Prenotazione Finale Tim Cup’, predisposto dalla Lega Calcio: tali numeri risultano fruibili solo dai non residenti in Lazio e Campania, e quello da contattare tramite rete mobile risulta, sempre da segnalazioni di tifosi che hanno tentato l’acquisto, a non essere autorizzato a vendere tagliandi per l’evento.

 

In buona sostanza, un ‘dramma’ risoltosi in chiave di farsa. Ciò che risulta incomprensibile, al di là delle evidenziate lacune, assolutamente inaccettabili, è il motivo per cui Lega Calcio e Listicket, pur avendo avuto settimane e settimane di tempo per predisporre la vendita nel migliore dei modi, abbiano aspettato fino all’ultimo per l’organizzazione effettiva di una fase delicata come quella della vendita dei biglietti cartacei. Troppe negligenze, e troppo gravi, per non lasciar sorgere più di qualche sospetto: andava forse tutelato qualche interesse ‘particolare’? Domanda destinata forse a non avere mai risposta.

 

 

 

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