Lippi: “Domenica sarà una finale di alto livello”

Unico allenatore al mondo (con Vicente Del Bosque) ad avere vinto Mondiale, Champions, Intercontinentale e scudetti, Marcello Lippi ha alzato al cielo anche una Coppa Italia: «Era il 1995, il mio primo anno alla Juventus: in realtà mi sa che ho perso però più finali di Coppa Italia di quante ne abbia vinto», spiega il ct dell’Italia campione del mondo nel 2006.

Adesso sembra un trofeo vero, non più una coppetta come qualche tempo fa?
«Ma neanche prima lo era. Bisogna fare sempre delle scelte nel corso della stagione e magari vincere il campionato o la Champions può essere più importante».

Però fino a qualche anno fa sembrava una scocciatura, le stelle e le stelline non giocavano quasi mai?
«Quando hai una rosa ampia, la Coppa Italia è l’occasione giusta per vedere all’opera qualche giocatore meno impiegato».

Prima contro quinta: il campionato dice che la Juventus è favorita?
«Perché, mica è vero? Non basta essere campioni d’Italia per andare in giro a vincere le partite. Le partite si vincono sul campo».

Una sfida da tutto esaurito.
«Le due tifoserie sono uniche: hanno passione ed entusiasmo. Sono a caccia di successi e gloria. E questo contribuirà a rendere bellissima la finale».

Per attesa, sembra quasi la vigilia di Chelsea-Bayern Monaco.
«Mettere in palio il trofeo in una gara unica, come avviene in Inghilterra, contribuisce a rendere più affascinante la competizione. Non c’è dubbio».

Cavani o Del Piero, chi sarà l’uomo della finale?
«Non bastano le giocata di uno solo, il Napoli e la Juventus sanno che si vince con il gioco e comunque sono due squadre con una dose di forza fisica, una dose di organizzazione e ottime qualità tecniche».

Chi vince domenica sera?
«È una gara senza pronostico, potrebbe succedere di tutto».

Dica la verità, lei tiferà Juve?
«Non lo dico, non mi sembra carino dire pubblicamente per chi farò il tifo. Penso la Juve possa far bene, che è una squadra affamata di vittorie che sa di potersela giocare dopo tante sofferenze. Ma il Napoli non è inferiore».

Però tra i bianconeri ci sono Pirlo, Buffon, Del Piero che con lei vinsero in Germania.
«Dei grandissimi campioni. Adesso non ho preferenze. Tifo per lo spettacolo».

Le fa piacere che Napoli-Juve valga una Coppa Italia?

«Assolutamente sì. Sarà una partita emozionante e di altissimo livello».

Quali sono i punti forti del Napoli di Mazzarri?
«Anzitutto entusiasmo e grinta da vendere, peculiarità che ha anche la Juventus. E poi ci sono le qualità dei due allenatori che stanno facendo molto bene».

Forse il Napoli ha qualche stimolo in più?
«Credo che la Juve abbia la stessa fame di vittorie che ha adesso il Napoli. Lo scudetto non avrà appagato i bianconeri».

La sorprende la mancata qualificazione in Champions degli azzurri?
«Era un campionato molto equilibrato, tutte sono state protagoniste di alti e bassi. Poteva succedere di tutto perché in quattro erano tutte sullo stesso piano».

Senza Europa che conta, il Napoli potrebbe puntare allo scudetto il prossimo anno?
«Non lo so. Il fatto di non partecipare alla Champions è tutta un’altra cosa. Ti dedichi solo a preparare la partita della domenica come se fosse la più importante di tutte. E questo può diventare un vantaggio notevole».

Facciamo un salto all’indietro. Lei che ricordi ha delle sfide in Coppa Italia?
«Ricordi generali, soprattutto. Alla Coppa Italia ti appassioni dopo i primi due-tre turni. Poi vuoi vincerla. Io ci sono riuscito soltanto una volta, il mio primo anno alla Juventus».

La vicenda Lavezzi può influire sulla gara?
«No, non mi faccia questa domanda. Potrebbe rispondere solo Mazzarri questo».

Lippi, non si è ancora stufato di fare il disoccupato e il turista?
«Veramente non mi sento né un disoccupato né un turista»

Progetti, sogni, speranze?
«Voglio programmare una stagione dall’inizio, non mi va di incominciare in corsa».

Proposte ricevute
«Non le rispondo».

Dicono che sarà il nuovo allenatore del Guangzhou Evergrande, la squadra di Canton che sta rivoluzionando il calcio della Repubblica Popolare a colpi di yuan?
«Così dicono? Non ho deciso nulla. Arrivederci».

Il Mattino

 

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