Raiola: “Non verranno top player in Italia, soprattutto Napoli fa paura”

 

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Dopo le dichiarazioni rilasciate ieri da Ibrahimovic sul calcio italiano, torna sull’argomento anche il suo agente Mino Raiola, intervistato da ‘Radio Crc’: “Condivido quanto detto da Ibrahimovic durante la sua presentazione, può far male ma è la verità. Dobbiamo prendere coscienza che l’Italia non può più permettersi top player, sono finiti i tempi in cui arrivavano da noi i Maradona ed i Platini. Calciatori di valore, come Zlatan, non verranno in Italia, nè in questa stagione, nè nella prossima. Il mondo è cambiato e noi non ce ne siamo accorti: il Brasile non è più il Terzo mondo; gli Arabi sono sempre più ricchi; in India non ci sono solo poveri. In Europa la Premier League è un marchio di valore assoluto, la Ligue1 sta investendo parecchio, e si guarda sempre più al singolo club piuttosto che al campionato. In Italia, ai tempi d’oro del calcio, non siamo riusciti a creare niente, nè stadi nè centri sportivi, non siamo all’avanguardia come Inghilterra o Germania, non siamo neppure stati in grado di farci assegnare un Campionato Europeo. Bisogna avere il coraggio di criticare la FIGC per poterla migliorare. Se oggi propongo ad un top player di venire a Napoli, lui cambia procuratore. L’Europa non conosce bene il sud Italia, ha molti preconcetti su di esso, ne ha paura; uno come Messi o come Ronaldo non verrebbe mai a Napoli. A Napoli, ma non solo a Napoli: in Italia in generale non viene“.
Interrogato poi su Hamsik, Raiola prosegue: “Non sono stato attivo nell’affare Hamsik, avrei disturbato il presidente De Laurentiis che, se si scalda troppo, da simpatico diventa antipatico. Marek è un grande giocatore ed è la fortuna del Napoli, ma se sei davvero un grande calciatore devi misurarti anche con altre realtà: è Messi che fa grande il Barcellona o è il Barcellona che fa di lui un grande? De Laurentiis non è della stessa idea e secondo me sbaglia: un grande atleta deve cercare sempre nuovi stimoli, altrimenti sei un giocatore piatto. I presidenti devono capire che i calciatori non vanno spremuti fino all’ultima goccia. Se poi un giocatore vuole rimanere dove sta, questo è un suo diritto e nessuno può contestarlo“.

AS

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