I campioni azzurri di domani: Roberto Insigne

 

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Non chiamatelo fratello d’arte, anche perché a rischiare di diventarlo potrebbe essere Lorenzo. E per il gioiellino di Frattamaggiore, nuovo idolo del San Paolo, sarebbe un grande soddisfazione: “Giocavamo insieme da piccoli, ma è da un po’ che non lo vedo in azione. Mi dicono sia più forte di me: io lo accetto volentieri. E’ mio fratello“. Robertinho, come lo hanno ribattezzato amici e compagni di squadra per le sue doti tecniche, altri non è che Roberto Insigne. Il penultimo della saga familiare dei gioielli calcistici sfornati a Frattamaggiore da papà Carmine e mamma Patrizia. Perché dopo di loro sta arrivando Marco, 17 anni e anche lui fenomeno. Senza dimenticare il capostipite: Antonio, il primogenito che è appena approdato in Eccellenza con l’Ortese.

De Laurentiis già sogna una coppia napoletana in maglia azzurra. “Lo seguo da tempo” aveva detto il presidente in ritiro a Dimaro, prima di assistere alla gara che la Primavera ha vinto contro una selezione di dilettanti a Pejo. Con reti e giocate da funambolo proprio di Insigne junior. Che, in realtà, un grande estimatore l’ha trovato pure in Pierpaolo Marino, il dirigente che ha allevato Lorenzo: “Roberto l’ho visto giocare una volta al torneo di Gradisca e mi ha fatto una grande impressione. Lo ritengo ai livelli del fratello, gioca come esterno tutto sinistro e buon fisico“. Il ragazzo, classe 1994, si è da poco guadagnato la convocazione in Nazionale Under 18. E a Coverciano, dove i baby azzurri erano stati chiamati per uno stage di tre giorni, il Ct Chicco Evani, ex giocatore del Milan vincente di Sacchi, ha subito capito che tra il materiale umano reclutato per l’occasione c’era un mancino che al pallone parlava in napoletano. Proprio per questo anche i suoi allenatori hanno sempre pensato che il suo talento debba liberamente fluire in campo, ma comunque con qualche accorgimento. Perchè lui ama spaziare su tutto il fronte offensivo, giocando dappertutto: da ala a  trequartista, addirittura meglio da seconda punta dove riesce a puntare la porta con decisione. Adesso vorrebbe seguire
le orme del fratello, cominciando a girovagare per l’Italia incamerando esperienza prima in Lega Pro e poi in serie B. Prima di coronare il sogno che tutti gli Insigne cullano da sempre: giocare al San Paolo col Napoli.

 

Fonte: Corriere del Mezzogiorno

 

 

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