Calcioscommesse: domani arriverà la squalifica di Conte; più a rischio Bonucci

 

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Oggi le 43 candeline da spegnere, domani la squalifica. Avrebbe sognato un compleanno diverso, Antonio Conte.
Il suo patteggiamento sarà la prima notizia del processo di domani: tre mesi più multa, come anticipato da Tuttosport . Prima Palazzi presenterà la richiesta alla Commissione Disciplinare, chiamata a convalidare la condanna, poi Conte conterà i giorni per tornare in panchina. Il tutto potrebbe liquidarsi nel giro di un’ora circa, poi per il tecnico inizierà il momento più duro, da squalificato, esiliato fino al 1° novembre. Il patteggiamento di Conte, un esito che non ha raccolto ovunque consensi, compreso qualche mal di pancia in seno alla stessa procura federale, che dal deferimento scritto sognava tutt’altro. La decisione finale, così come le accuse, è stata però presa dal pm capo dell’inchiesta sportiva, che quindi ritiene congrua la sanzione tanto da presentarsi davanti alla Commissione certo che la richiesta verrà accolta. Quel che resta da capire sarà l’ammontare della multa che il tecnico bianconero si troverà recapitata assieme ai 90 giorni di stop forzato per due omesse denunce. Si vocifera da un minimo di 100 mila a un massimo di 200-250 mila euro (soldi che saranno devoluti ai terremotati dell’Emilia), e forse sarà questo il campo dell’ultima battaglia dei federali.

NIENTE AGGRESSIONE Ieri il colloquio telefonico tra Palazzi e la Juventus per l’accordo definitivo, poi nel pomeriggio il vertice della procura federale e il pm che ha fatto avanti e indietro tra via Po e la sede della Figc in via Allegri. In concomitanza con un comunicato di smentita per una presunta aggressione a Palazzi da parte di alcuni juventini, a Maiori, in provincia di Salerno, dove il pm federale risiede per le vacanze estive. Notizia circolata su alcuni siti locali, ma che la Figc precisa essere “assolutamente priva di fondamento, così come è del tutto non vero il riferimento all’intervento di forze dell’ordine chiamate per scortare il Procuratore“. Ma se il tecnico evita la stangata, lo stesso rischia di non essere per gli altri juventini a processo. Chi sta messo peggio è il vice di Conte, Cristian Stellini ,
accusato di due illeciti. Ma ci sono anche Leonardo Bonucci e Simone Pepe, entrambi chiamati a difendersi per le rivelazioni (oltre a quelle sulle gare del Bari 2007-08 con Treviso, Piacenza e Salernitana, confermate via fax anche da Micolucci e coperte da omissis dalla procura federale) di Andrea Masiello sulla presunta combine di Udinese-Bari.

A RISCHIO Più leggono le carte, e più i legali di Bonucci escludono il patteggiamento, oggi ci sarà un vertice in casa Juve, si studieranno gli atti e si stabilirà una linea difensiva comune. La tentazione di andare fino in fondo è stuzzicante, ma l’assoluzione resta complicata. Va detto, le speranze di Bonucci sono aggrappate al lumicino, ma quel piccolo spiraglio che si vede in fondo al tunnel sembra l’unica via duscita. Patteggiare senza avvalersi dell’articolo 24 (collaborazione, quindi ammissione) significherebbe in questo caso ridurre al minimo lo sconto: 2 anni? Troppi comunque. Meglio giocarsi le carte a processo, dopo aver ascoltato le richieste di Palazzi. In due gradi, una scrematura potrebbe arrivare. A quel punto Bonucci ricorrerebbe al Tnas e potrebbe patteggiare ma trattando direttamente con la Figc. Più leggero è il caso di Pepe, sul quale pende l’accusa di omessa denuncia per una telefonata che lo juventino sostiene non aver mai ricevuto. Anche qui, Palazzi crede in Masiello ma l’altro Masiello (Salvatore) sostiene di non aver mai parlato con l’ex udinese, e questo è un punto di forza per evitare il massimo della pena. Che può essere anche di un anno, ma che più realisticamente potrebbe diventare di circa sei-otto mesi. Pepe potrebbe imitare il suo tecnico, patteggiando a circa 3-4 mesi. Lo scopriremo venerdì, quando con il filone di Bari la Juve raddoppierà le sue forze per uscire dal processo con il minimo dei danni.

 

Fonte: TuttoSport

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