Mimì De Maio presenta la prima Social Song della storia sul Napoli

 

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di Tommaso Primo

 

Nell’epoca degli pseudo – inni  e dei tormentoni radiofonici composti dal “cantautore” di turno per il “calciatore” dell’ultima ora, c’è da sottolineare l’idea di un giovane menestrello partenopeo che risponde al nome di Mimì De Maio. Il musicista napoletano infatti detiene un piccolo record, quello di essere stato l’ “artefice” della prima SOCIAL SONG della storia. Reduce dal successo del suo primo disco “Gente, luci e zuccheri filati” il nostro chansonnier, apprezzato su scala nazionale da artisti del calibro di Peppino di Capri, Jovanotti e il compianto Lucio Dalla, decide di cimentarsi in un’impresa ardua da “Guinnes dei primati”.

 

Come è nata l’idea di una “social song” e perchè dedicarla alla tua squadra del cuore?

L’idea del brano me la diede proprio il Presidente Aurelio De Laurentis durante una cena al ristorante “la Fazenda” (tra i luoghi di ritrovo della società ). Credo fortemente che l’unica grande novità artistica dei nostri tempi sia il social e il processo di coocreazione di massa. Scrivere una canzone con la collaborazione di circa 100 autori non era stato mai fatto ed è stato entusiasmante. Ma soprattutto, ha messo in luce quanto la poesia sia ancora presente nella vita di tutti noi. Il Napoli rappresenta uno dei momenti d’aggregazione più imponenti nella nostra città ed era il terreno perfetto per lanciare un’idea del genere.

Hai raccontato in passato che fin da bambino vedevi le partite con tuo papà, Pino Da Maio, noto cantautore e musicista partenopeo, un aneddoto da raccontare ?

Continuo a vederle con mio padre e mio fratello. Abbiamo i nostri posti e guai a invertirli. Anni fa notammo che quando mia nonna andava a lavare i panni il Napoli segnava, da li in poi ogni volta che la squadra soffriva esortavamo la nonna a lavare i panni…e lei ci andava per davvero!

Parlando al Mimì comunicatore, come vedi il progetto di questa società che ha fatto della “comunicazione” uno dei suoi punti di forza ?

Da un punto di vista imprenditoriale, straordinario. Mi piace quando il presidente alza la voce con i potenti in Lega per denunciare favoritismi, meno quando fa lo spavaldo con i giornalisti.

Se De Laurentis ti contattasse per la composizione di un inno, cosa gli risponderesti ?

Ne sarei onorato ma dovrebbe chiederlo ai tifosi prima. Sarebbe un suicidio artistico imporre un inno non condiviso.

Progetti per il futuro ?

Vi aspetto il 28 settembre a Piazza Vittoria, sarà il primo concerto insieme a mio padre.

 

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