Calaiò: “Il Napoli può farcela. Se mi chiamasse Mazzarri non potrei dire di no..”

 

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Tanti hanno parlato della grande sfida di sabato e di certo non poteva mancare Emanuele Calaiò che ha avuto la possibilità di giocare e vivere questa partita. L’attaccante del Siena – intervistato da ‘Il Mattino’ – ricorda le partite in cui è stato protagonista e analizza la gara che verrà.

 

SUL NAPOLI- Calaiò afferma che una squadra come il Napoli può mettere in difficoltà la Juventus grazie al gioco di Mazzarri: “La Juve gioca esattamente come il Siena di Conte: ha dei difensori che giocano quasi a centrocampo, una manovra che parte alta e che per questo tende a schiacciare le squadre avversarie nella propria metà campo. Per mettere in difficoltà una simile organizzazione servono i lanci lunghi e non a caso solo il Napoli è riuscito a dare problemi alla Juventus l’anno scorso in campionato e poi nella finale di Coppa Italia vinta dagli azzurri”. Però l’attaccante ammette: “La Juve è favorita: ha un collettivo superiore e Conte una rosa molto più ampia. Però io tifo per il Napoli, sia chiaro”.

 

SULLA JUVENTUS- Ha affrontato la Juventus la settimana scorsa e proprio un suo gol ha fatto tremare i tifosi juventini e torna su quella mancata espulsione di Chiellini: ““Dopo il mio gol, mi sono illuso che potessimo fermare i bianconeri. Mi brucia la mancata espulsione di Chiellini: sarebbe stato un bel regalo per i tifosi del Napoli affrontare la Juve con due punti di vantaggio. Ho visto una Juventus stanca, poco lucida. Ma non per questo meno temibile. Appena sbagli, ti punisce: ha il cinismo delle grandi squadre e un collettivo che dà tante alternative a Conte”.

 

SU CONTE- Non può mancare un commento sul suo ex allenatore a Siena che ha portato la squadra toscana in Serie A: “Non ha nè titolari nè riserve. Lui fa giocare chi sta meglio, chi è più in forma. Non ha preferenze, non guarda ai nomi ma alla condizione”. Sul caso calcioscommesse e delle colpe di Conte Calaiò non ha dubbi: “Le ombre su Conte sono ombre gettate sul mio Siena, su una squadra fortissima che non aveva bisogno di andare in giro a piangere con nessuno per ottener un pareggio”.

 

IL PASSATO AL NAPOLI- “Tornerei anche per fare la riserva, impossibile dire di no al Napoli. Certo ho 30 anni, difficile che pensino ancora a me”. La nostalgia del Napoli di Emanuele Calaiò è tutta in una frase. Nell’intervista non dimentica il suo passato in maglia partenopea e delle partite giocate contro la Juventus in quel campionato di Serie B, dei suoi gol e sull’emozione che gli regalava l’ambiente partenopeo: “Erano in B per caso. Era chiaro per tutti che azzurri e bianconeri erano lì di passaggio, ognuna per disavventure di diverso genere. Ma questa sfida non perse di fascino neppure allora, neppure quando le altre rivali non erano Milan e Inter. E neanche quando ci ritrovammo uno contro l’altra in un terzo turno di Coppa Italia, in pieno agosto: vincemmo ai calci di rigore. A fine partite vidi la gente far festa come avessero vinto la Coppa Italia e non solo una gara di qualificazione. Perchè una cosa mi è sempre stata chiara: quella contro la Juve per i napoletani non è solo una partita, è qualcosa che ha un valore speciale. A me chiedevano di vincere persino prima del torneo estivo Birra Moretti. In un lunedì sera, al San Paolo, per un Napoli-Juventus c’erano 60.000 persone: mai vista una cosa simile per una partita di Serie B.”

 

P.L.R.

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