EDITORIALE – La Conte-Cam? Ce la meritiamo…

 

 

CLICCA QUI PER ESSERE SEMPRE AGGIORNATO SUL TUO NAPOLI

 

di Antonio Papa

(per pianetanapoli.it)

 

E’ morto Riccardo Schicchi, pace all’anima sua. Cosa c’entra questo con Antonio Conte? E’ presto detto: Schicchi, buonanima, è stato a suo modo un pioniere. Uno che ha inventato Cicciolina, Moana ed Eva Henger, giusto per restare alle celeberrime. Un guardone di gran classe che ha indicato la strada a tanti altri guardoni, che da lui e dalle sue dee si sono cibati di sogni. Guardoni sì, ma di cose belle, checché ne dica @pontifex. Per i più romantici, forse, non è un caso che Schicchi abbia lasciato questa terra lo stesso giorno in cui Sky ha istituito la Conte-Cam. Per uno come lui deve essere davvero finito il mondo.

Vogliamo prendercela con l’emittente di Murdoch? Male, faremmo meglio a prendercela con il genere umano e la sua deriva più morbosa. Giornali e tv non fanno altro che assecondare il gusto dell’italiano medio, quello che ormai è talmente abituato a vivere la vita degli altri da aver dimenticato i piaceri della propria. Meglio il martire (!) fresco uscito di “prigione” che la partita di pallone, meglio il calcio gossipato che il calcio giocato. Senza giri di parole, puntare una telecamera su un allenatore fa schifo ed è contro ogni etica professionale; ma è così che va il mercato, amici. Lo scorso giovedì, chi vi scrive trasaliva nel constatare la notizia di punta nell’homepage di Gazzetta. L’ultima giornata di Europa League? Macché, molto più importante la figlia di Mario Balotelli. La prima reazione è stata un “chissenefrega” misto a rabbia per l’autostrada trash che ha imboccato il giornalismo sportivo nostrano; la riflessione a posteriori è stata un “se ne frega tre quarti d’Italia” che giustifica – ma anche no – la scelta “editoriale” della rosea on-line. Non sono loro ad essere impazziti, è la domanda del lettore. Basta dare un’occhiata ai contatti generati da quella notizia per rendersi conto di quanto abbia pagato quella homepage. Morale della favola: la colpa è di chi legge, molto più che di chi scrive.

Ecco perché magazine come il Guerin Sportivo rischiano di chiudere, ecco perché la notizia fast-food ha soppiantato inesorabilmente l’editoriale da gourmet. Siamo noi che siamo cambiati, ignoranti e indolenti al punto da non riuscire a leggere più di tre righe, ammesso che siano accompagnate da una foto gigante o da un bel video di minchiate. Meglio ancora se quelle tre righe parlano del flirt o della polemica fra fenomeni da baraccone. Perché diciamoci la verità, ormai della partita non gliene importa più niente a nessuno. Il dito e non la luna, la scatola e non il contenuto. Questo siamo e questo ci meritiamo. Domanda impertinente: quante verginelle napoletane si sarebbero scandalizzate se al posto della Conte-cam ci fosse stata la Mazzarri-cam?

 

Impostazioni privacy