Rizzoli: “A Pechino il rigore c’era. La premiazione disertata non uno spot felice per l’Italia”

 

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A distanza di diversi mesi dalla gara di Supercoppa Italiana, torna a parlare l’arbitro Rizzoli. Il direttore di gara ha concesso un’intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’, nel corso della quale è ritornato sugli episodi che condizionarono la finale, come il rigore di Vucinic con la conseguente rabbia del Napoli  che disertò la premiazione. Ecco uno stralcio dell’intervista:

In questo avvio di stagione lei è stato protagonista di situazioni particolari. Partiamo dal rigore contro il Napoli in Supercoppa… Decisione condivisa. Mazzoleni aveva visto il fallo: io ho dato una ulteriore conferma. Le immagini sono chiare anche se c’è chi sostiene che non era rigore. La premiazione disertata? Credo non sia stato uno spot felice per l’Italia“.

Come le scommesse. Che ne pensa? Sono molto orgoglioso che non ci siano arbitri coinvolti. È una vicenda triste“.

Episodio che ha fatto discutere: il rigore in Milan-Juve…  “Le rispondo in generale.A volte persino la tv fa fatica a dare certezze. Credo che allora valga più l’impressione avuta dall’arbitro. Ci sono dettagli che le immagini non riproducono, penso ai rumori e alla prospettiva di chi è sul campo. Poi c’è l’esperienza. Se un difensore allarga in modo innaturale le braccia, lo fa perché vuole impedire un cross o un tiro. Magari il tocco non sarà volontario, ma quella intenzione si punisce col rigore. Ma su Milan-Juve vorrei far notare altro». Ci dica? «La grande compostezza dei giocatori. Pirlo e gli altri mi hanno chiesto spiegazioni in modo civile e sono andati via”.

VM

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