RIMESSA D’AFFONDO – “Leone con l’ernia”

 

 

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di Domenico Ascione

 

La fotocopia dell’andata. Un 3-0 solare come il sorriso di un neonato, frutto di una superiorità schiacciante, sconvolgente, a tratti allucinante. Britos che sembrava Beckenbauer, Hamšík travestito da Zidane e un Insigne ormai padrone assoluto del San Paolo. Il Napoli è lassù, in alto, dove osa eccome l’aquila Olimpia, ad un tiro di schioppo dalla vetta innevata di bianconero. Maggio non accenna a svegliarsi dalla più dolce delle stregonerie, quella che al posto della porta ti mostra una vasca da bagno in ginepro con tanto di maniglie e idromassaggio, Behrami è il solito muro invalicabile (Gargano chi?), Cavani che anche quando non segna ci lascia anima e polmoni d’acciaio. Insomma un pomeriggio perfetto, nessun affanno e il (ci)piglio di una grande ambiziosa ed implacabile. Con una ciliegina sulla torta. Sfizzera? No, turco-napoletana.

 

Ve la ricordate la presentazione dell’11 luglio? Viene, non viene, c’ama, non c’ama… Una trattativa estenuante e quella carnevalata della maschera felina. Inler finalmente sbarcato alla corte di Partenope (via MSC), un investimento da 20 milioni malcontati che aveva fatto storcere recentemente non pochi nasi. Già, perché la prima stagione dell’ex Udinese, diciamocelo, non è stata poi granché: 36 presenze e 0 reti in campionato condite da un rendimento sotto il segno dell’incostanza. Due centri in Champions, certo, ma nel complesso poca personalità, passaggetti scontati, infine la panchina e qualche tiepida critica.

 

Oggi però il leone è rinato, e siamo già al quarto ruggito.

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