Ronaldo elogia Cavani: “Edi è il miglior numero 9 del mondo”

Cavani è un numero 9 puro e le squadre che giocano con una prima punta così fanno grandi risultati. Per questo tutti cercano Edinson“: è Ronaldo a incoronare il Matador come il migliore attaccante di area al mondo. Spiegando che nel calcio moderno si può anche giocare senza un punto di riferimento fisso in area di rigore, ma se ne hai uno come Cavani è «meglio».

È sempre sorridente, il Fenomeno. Anche se è “dispiaciuto di non avere più l’età né il fisico per scendere in campo“, si prepara a vivere la «sua» Confederation Cup. Ronaldo infatti ha smesso le maglie delle squadre di calcio per indossare i panni di ambasciatore per presentare l’appuntamento della prossima estate in Brasile. E in questi panni ha concesso un’intervista al quotidiano spagnolo Marca per assicurare che i campi di calcio preparati nel suo Paese sono a posto, pronti ad accogliere le vincenti dei vari campionati continentali, comprese Spagna e Italia: “Bebeto e io stiamo verificando personalmente le condizioni degli stadi: il nostro è un Paese molto grande, è stato preparato uno studio per far crescere l’erba dei campi di calcio nel modo migliore in ogni regione, in relazione ai differenti tipi di clima“.

Il Fenomeno, però, non parla solo di nazionali. E così sollecitato a esprimersi, in qualità di «grande numero 9» sulle squadre che giocano senza prima punta, Ronaldo non si fa pregare e risponde così: “Ci sono squadre che giocano con il numero 9 e fanno grandi risultati. Per esempio con Cavani, che è un 9 puro. E infatti lo cercano tutti quanti. I team che mancano di una punta centrale cercano altre alternative. Però è un fatto: gli allenatori che hanno un grande attaccante come Cavani, lo utilizzano, perché assicura una serie di gol e sarebbe davvero stupido non schierarlo in campo“.

Un riconoscimento, quello del Fenomeno, che è anche frutto di un qualche timore. Il Brasile, infatti, non si nasconde. E punta a conquistare la Coppa del Mondo l’anno prossimo da vincere nel mitico Maracanà. L’antipasto, nella prossima estate, è proprio la Confederation Cup alla quale prenderà parte anche l’Uruguay del Matador che incute un certo timore visto che con Suarez e Forlan forma un tridente d’attacco capace di incidere contro qualsiasi squadra, fosse anche la Spagna, il Brasile o l’Italia. I verdeoro già lo sanno, visto che la «Celeste» ha vinto la Coppa America solo due anni fa.

Il Mattino

Impostazioni privacy