Inler dal ritiro della Nazionale: “Vogliamo fare bella figura al mondiale. A Napoli è bellissimo essere amati, a volte anche eccessivamente”

Gokhan Inler ha rilasciato una lunga intervista al portale ‘Aargauer Zeitung.ch’ parlando della sua esperienza in Nazionale e del campionato italiano nell’ottica dei calciatori svizzeri: “Siamo molto concentrati sulle partite che andremo ad affrontare, ma è chiaro che sarebbe fantastico superare il girone di qualificazione. Abbiamo investito molto tempo e sacrificio, ma siamo vicini a raccogliere i frutti del nostro lavoro. Quando abbiamo giocato contro la Norvegia, abbiamo sentito questo traguardo particolarmente vicino. Credo che se dovessimo qualificarci, potremmo fare una bella figura al Mondiale“.

Come mai hai scelto la Svizzera nonostante sei nativo della Turchia: “Avevo scelto di giocare per la Turchia, in realtà, tant’è che giocai anche un’amichevole con la Under21. Improvvisamente però non mi hanno più convocato. In occasione degli Europei di pallamano, mi incontrai con Kobi Kuhn (commissario tecnico della Svizzera dal 2001 al 2008, ndr) il quale mi ha proposto di vestire la maglia della Svizzera. Non rimpiango questa scelta, perché mi dette fiducia e non mi mise sotto pressione“.

Dopo Alexander Frei sei il nuovo capitano della Svizzera: “Io sono un tipo tranquillo. Ascolto anche i ragazzi, è importante tener presente le loro opinioni oltre a quelle dei giocatori più esperti. Tengo d’occhio ogni cosa che succede nelle partite, come se avessi gli occhi di un falco, e se ci dovesse essere qualcosa che non va ne parlo con la persona interessata“.

Quanto è cambiata la reputazione dei giocatori svizzeri in Italia: “Parecchio. In Italia hanno capito che siamo professionisti seri e affidabili. Oltre all’Italia, molti svizzeri giocano anche in Germania. Alcuni di questi scelgono anche la loro nazionale, ed averne 4 nella selezione u17 è un buon segno“.

A Napoli sei diventato una stella, ed il secondo posto dell’anno scorso ha acuito il loro affetto nei tuoi confronti, quasi come se tu fossi un animale nello zoo: “E’ una bella abitudine quella di sentirsi amati, forse anche eccessivamente. Ogni volta che esco chiedono autografi e foto. Non mi spaventa, è tipico della città di Napoli“.

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