De Laurentiis: “Maradona uno di casa, Mazzarri aveva ‘paura’ dei nuovi. Chi non condivide il progetto va via”

 

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Aurelio De Laurentiis parla dopo il match vinto contro la Roma ieri sera. Ecco le sue parole a Radio24: “Non credo che ci siano momenti particolari nel calcio. Questo sport è adrenalina pura. L’importante è onorare la maglia, chi non condivide il progetto e le direttive dell’allenatore va via, come accade in tutte le realtà professionistiche”.

DIFFERENZE MAZZARRI-BENITEZDe Laurentiis parla del suo primo colloquio con il tecnico spagnolo elogiandolo e facendo alcune differenze con Mazzarri: ” Benitez mi ha conquistato a Londra. Sembrava mio padre, mio fratello, un amico. In lui ho ritrovato tutto l’amore che può dare un napoletano. La sua umiltà mi ha impressionato e dopo due ore di colloquio non ho avuto dubbi sulla scelta di prenderlo. Mazzarri e Benitez hanno metodologie diverse. Lo spagnolo mi ha detto che avrebbe cambiato perchè nessuno gioca con la difesa a 3 in Europa. Lui vuole giocare con il 4-2-3-1 perchè in Europa è il modulo prediletto. Dopo la cessione di Cavani, Rafa ha voluto giocatori che giocassero per la squadra. Con Mazzarri c’era il timore di far giocare nuovi acquisti, vedi Vargas. Benitez ha voluto tanti nuovii calciatori, mentre con noi Vargas è stato un fantasma”.

MARADONA AMBASCIATOREIl presidente parla anche del suo rapporto con Maradona e della sua idea per il futuro: “Maradona è uno di casa. Lui ha fatto con me un film quando io di calcio non sapevo nulla. Abbiamo passato una nottata a parlare e la sua storia era affascinantissima. Poi ci siamo persi di vista, ha avuto questi problemi col fisco ed era complicato vedersi e darci appuntamenti. Maradona potrebbe essere uno straordinario ambasciatore del Napoli in giro per il mondo. Quando il calcio cinese, statunitense e indiano cresceranno il ruolo di ambasciatore sarà fondamentale. Con Della Valle ci conosciamo da una vita e siamo anche soci in affari con Luigi Abete. Vediamo se la finale finisce con un pareggio e quindi ai rigori, ma noi dobbiamo pensare a vincere“.

 

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