Un pentito rivela: “Le rapine ai giocatori sono un complotto ultrà, queste le ragioni”

 

Incredibile la notizia che rimbalza dalle colonne de Il Mattino. Il quotidiano riporta le dichiarazioni di un pentito ora collaboratore di giustizia, Salvatore Russomagno,  nel corso del processo per la rapina di un orologio a Valon Behrami. L’uomo, infatti, ha rivelato: “C’è un complotto ordito dai Mastiffs per punire i calciatori del Napoli che non presenziano agli eventi organizzati dai tifosi”. Le parole riportate erano già state ripetute in altre occasioni dal collaboratore, il quale però aggiunge che quanto accaduto al centrocampista elvetico non ha a che vedere con il complotto menzionato, il quale invece sarebbe la causa delle rapine passate alle compagne di Ezequiel Lavezzi, Marek Hamsik e Edinson Cavani. Nel caso di Behrami,  l’imputato porta il nome di Raffaele Guerriero, che il giocatore riconobbe come rapinatore dell’orologio, poi restituitogli a Castel Volturno. Tuttavia Russomagno ripete nel corso del processo che il responsabile non sarebbe il signor Guerriero, bensì un altro pregiudicato che nella questione non è ancora indagato.

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S.U.

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