L’ANALISI – L’arte di destabilizzare è nata a Napoli. Il matrimonio ADL-Rafa durerà a lungo

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di Gennaro Arpaia (Twitter: @J3nius9)

Neanche la Pasqua ha reso tutti più buoni.
Nei giorni dedicati alla rinascita, rinascono anche le voci che vorrebbero destabilizzare l’ambiente azzurro.
La provenienza, stavolta, è Milano, sponda nerazzurra.
Semplicemente una coincidenza che sabato si giochi Inter-Napoli?

Le parole che arrivano dagli ambienti nerazzurri sul fantomatico futuro dell’allenatore azzurro stanno facendo il giro del web:
“Benitez ha un contratto di un anno con l’opzione per rinnovare valida fino al 15 maggio. Manca poco per convincere De Laurentiis a esercitarla. Aurelione potrebbe optare per la rottura clamorosa e tornare su un suo vecchio pallino: Allegri.”
Queste le parole di una analisi quantomeno affrettata.

Perché mettere in dubbio il futuro del Napoli?
Perché far passare la stagione azzurra come fallimentare?
Vero, verissimo, che gli errori di percorso ci sono stati, ma le soluzioni andranno trovate assieme e non lontani.
Perché immaginare un futuro senza Benitez?
Non ce ne vogliano i colleghi milanesi, e neanche il buon Allegri, sfortunato per essere passato al Milan nel periodo peggiore degli ultimi trent’anni, ma il domani azzurro non può prescindere dalla coppia ADL-Rafa.

Lo spagnolo è, ad oggi, l’unica certezza della squadra, l’uomo di esperienza e sicuro rendimento che serve per costruire.
Il presidente, nonostante l’uscita a vuoto sulla canzone rap, sa benissimo cosa serve a questa squadra se vuole puntare in alto non solo nell’immediato.

L’arte di destabilizzare è nata a Napoli diversi anni fa.
E i napoletani potrebbero insegnarla a chiunque. L’importante è non cadere in trappoloni mediatici che portano solo ad aria.
Ogni ipotesi di mercato può avere del clamoroso, e da qui al prossimo 15 maggio tutto può succedere.
Ma chi avrebbe oggi il coraggio di immaginare un Napoli senza Benitez?

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