Michu, centrocampo o attacco non fa differenza: gol, assist e massimo impegno

dimaro

E’ arrivato al Napoli fra curiosità e scetticismo. Con il suo nome bizzarro che ha scatenato i tifosi azzurri e la loro encomiabile simpatia. Miguel Pérez Cuesta, meglio noto semplicemente come Michu, è alle dipendenze di Benitez da una settimana e si sta allenando duramente per ritrovare la forma migliore. Quella stessa forma che, al Rayo Vallecano e nel primo anno in Premier League, lo ha consacrato a livello europeo. Si è totalmente messo a disposizione del tecnico spagnolo; fra i due c’è grande feeling, e il rapporto calciatore-allenatore sembra già ben saldo. Non a caso, è stato proprio Benitez a volerlo a tutti i costi.

Con la faccia da ragazzo del coro, forse anche introverso; ancora abituato alla tranquillità del Galles e di Swansea. Il suo primo approccio con i tifosi è stato abbastanza freddo, quasi distaccato: un autografo e via, poche foto e qualche timido saluto sparso qua e la. Avrà tempo e modo di rifarsi. Intanto, oltre a questo aspetto ancora da limare, Michu in campo dà il massimo per rimettersi in riga; ha fin da subito capito che Napoli è un altro pianeta rispetto a Vallecas e Swansea. E’ arrivato qui con l’etichetta del vice-Higuaìn, ma Benitez continua a schierarlo in diverse posizioni nelle varie partitelle ‘in famiglia’. Anzi, lo stesso giocatore sembra gradire più un ruolo da trequartista, così da sfoderare al meglio i suoi meravigliosi tempi d’inserimento.

Gol, assist, interventi difensivi degni di nota. La luce di Michu si accende in quel di Dimaro e forse ha già convinto i tifosi a credere in lui. Certo, ha bisogno di tempo per rimettersi a posto dal punto di vista fisico. E se il rapporto con i tifosi è ancora acerbo poco importa, saprà farsi perdonare a suon di gol.

 

di Pasquale La Ragione, inviato a Dimaro (Twitter: @pasqlaragione)

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