L’ANALISI – Caro Conte, stavolta conta. Non come quattordici anni fa

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Va bene Bari, va bene l’Olanda, va bene pure il 2-0, ma la vera nuova storia della Nazionale di calcio italiana riparte stasera.
Saluta Prandelli ufficialmente ed abbraccia Antonio Conte.
Si riparte da Oslo, dove la Norvegia sarà il primo vero banco di prova in vista dell’Europeo francese tra due anni.
Conte è chiamato non solo a ridare forma alla Nazionale, ma anche a sfatare il suo personale tabù.

 

PRECEDENTI POCO INCORAGGIANTI – Perché l’attuale cittì la Norvegia l’ha già visitata con la maglia azzurra: era il 6 giugno di quattordici anni fa, e il Conte calciatore era in campo nella sconfittà in amichevole dell’Italia proprio in casa dei norvegesi.
Un’amichevole, per carità, però meglio guardarsi bene da corsi e ricorsi storici vichiani.
Certo, il test con l’Olanda di qualche giorno fa ha lasciato buone indicazioni, ma Conte, che è antipatico almeno quanto arguto, sa bene che la partita di Bari può illudere solo chi il calcio non lo mangia almeno tre volte al giorno.

 

FALSA ILLUSIONE – Perché quella vista al San Nicola non era mica l’Olanda che due mesi fa era in Brasile. Anzi, era forse più sperimentale dell’Italia stessa: nuovo allenatore, nuovo gioco, assenza del suo giocatore migliore.
Più che un’amichevole, in Puglia erano venuti a farci una vacanza gli Oranje.
Ma le buone cose mostrate potranno essere messe in campo stasera, all’occorrenza.
Parte un viaggio di 10 partite che vedrà gli azzurri contro Croazia, Bulgaria, Azerbaigian e Malta dopo la Norvegia.
Un viaggio che finirà solo in Francia e solo nel 2016. Un viaggio in cui sarà vietato sbagliare.
Caro Conte, stavolta conta.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

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