Insigne: “Rapporto speciale con Napoli, vi racconto Benitez ed Higuain. Ecco quando tornerò in campo”

Ancora ai box a causa dell’infortunio, Lorenzo Insigne ha parlato ai microfoni di Sky della iniziativa organizzata da Pasta Garofalo per portare i bambini allo stadio, soffermandosi anche sulla stagione azzurra: “Vivo in modo speciale il rapporto con Napoli essendo napoletano per cui spero che questa iniziativa raccolga molti consensi. Siamo stanchi di atti di violenza come quelli di Roma, i cori si possono fare però poi deve finire lì”.

NAPOLI – Il giocatore parla del suo rapporto con la maglia azzurra: “Napoli è sempre stata la mia squadra, andavo spesso con gli amici allo stadio per cui per me è un sogno poter giocare al San Paolo. Quando arrivano dei risultati con non sono molto buoni, siamo giù di morale. Dopo la Supercoppa qualcosa è cambiato, vogliamo fare bene. Di solito contro le grandi ci riusciamo, è con le piccole che andiamo in difficoltà. Ora sto recuperando dall’infortunio, lavoro giorno dopo giorno, penso di rientrare verso il termine di febbraio o le prime settimane di marzo”.

BENITEZ – Insigne parla dei metodi del tecnico spagnolo: “Il mister ci chiede di sacrificarsi molto. Per lui i difensori sono anche attaccanti, ma finalmente ho capito il suo modo di fare calcio. In allenamento è tranquillo, si arrabbiava però quando le cose non andavano bene, ma è una cosa che facciamo tutti. Non ama le sceneggiate, vuole che lavoriamo duro ma con tranquillità”.

IDOLI – L’esempio su tutti per Insigne è Del Piero: “Ho sempre avuto cassette sue, lo apprezzo per com’è dentro e fuori dal campo. Un esempio per ogni ragazzo, alla convocazione di Prandelli mi chiamò il team manager che era al telefono con Del Piero: un’emozione unica. Ci siamo sentiti quando mi sono infortunato e per gli auguri di Natale e Buon anno ma non l’ho mai incontrato fino ad ora”.

HIGUAIN – Lorenzo Insigne chiude il suo intervento parlando del compagno di squadra: “Senza nulla togliere a Zapata, quando Gonzalo è in campo la sua presenza si sente. Ci da quel qualcosa in più che hanno solo i grandi campioni, tra l’altro lui ha giocato sette anni con il Real Madrid: pochi in Italia hanno la sua qualità. Ci tiene molto che le cose vadano bene e trovi il goal, come tutti, anche quando giocavo con Cavani si arrabbiava se non gli passavo la palla”.

 

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