#AMENTEFREDDA – Giulietta si arrende a Manolo. Il Napoli senza Coppe fa la differenza

AC Chievo Verona v SSC Napoli - Serie A

 

Tre punti per continuare a sorridere.
È un Napoli scoppiettante quello che torna da Verona con i denti ben in vista e il bottino pieno: superata brillantemente la prova scaligera, ora ci sarà l’Udinese tra le mura amiche per continuare la marcia.
Vendicato anche il passivo dell’andata, quello 0-1 che aveva aperto la mini-crisi azzurra di inizio campionato.
E se un’altra stagione è appena cominciata sarà il campo a dirlo.

 

MANOLO SHOW – Debutta, mette lo zampino sul primo gol, segna il secondo, quello decisivo. Quasi quasi Manolo Gabbiadini comincia a dar fastidio al Pipita Higuain, perché nel pomeriggio di Verona s’è preso quasi completamente la scena. Ha fatto innamorare di sé Giulietta senza usare le maniere forti; di fino, quasi, con la timidezza del bravo ragazzo.
Figura bene da rimpiazzo dietro la punta: si nasconde quando sa, manovra quando può, inventa per gli altri e cerca spesso la conclusione. In più è mancino, un’arma tattica che mancava allo scacchiere d’attacco del Napoli. Sembra cosa da poco, ma può smuovere gli equilibri.
È sembrata già buona l’intesa con Mertens e Higuain, magari anche con Callejòn e Insigne, al suo rientro, andrà bene.
È l’alter ego di Marek Hamsik o qualcosa di più? Probabile che dovremo propendere per la seconda, vista la differenza tra i due e le non sempre lucide prestazioni dello slovacco.
Un gol, il secondo, per urlare a Benitez “Ci sono anche io”. Importantissimo in vista del finale lungo di stagione.

 

SENZA COPPE, CON LE COPPE – È un Napoli che vola nel 2015: cinque gare di campionato con quattro vittorie, cinque vinte nelle ultime sei in Serie A.
Quando tutte le squadre hanno lo stesso numero di partite, il Napoli mostra la sua superiorità e prende le distanze da Lazio e Samp fermate rispettivamente a Cesena e Torino (sponda granata).
Un ruolino che fa ben sperare, con gli azzurri che devono approfittarne prima del nuovo ritorno dell’Europa League che porterà via nuove energie.
Peccato per quella notte stregata contro la Juve: qualche punto in più avrebbe fatto ancor più la differenza per questa seconda ed importante fase del campionato.
Accumulare punti di distanza dalle inseguitrici vale quanto provare ad inseguire la Roma.
Provarci non costa nulla, sperare nella matematica ancora di meno.
Diciassette gare di campionato da onorare e due posti da tenersi stretto. È ancora tutto nelle mani azzurre.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: gennarojenius9)

 

 

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