Higuain come Tonelli, ma la “Cenerentola” ha sempre ragione

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Inutile dirlo, nella vita come nello sport, le misure contano, e così pochi centimetri possono segnare il destino di una squadra o un allenatore. Settimane di polemiche, critiche e processi decretati da un palo piuttosto che un salvataggio sulla linea. Radio NapoliCalcioLive dà voce ai tifosi, senza smettere di chiedersi come sarebbe andata se…

 

 

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E’ un Napoli che conferma i propri difetti e limiti, quello visto a Parma. Un primo tempo regalato ai padroni di casa, che trovano il vantaggio per ben due volte, e nel mezzo Gabbiadini regala una breve illusione della durata di 6 minuti ai propri tifosi. Un solo punto guadagnato grazie a Mertens, con gli azzurri che si svegliano tardi e nel secondo tempo non sono in grado di trovare il vantaggio, che avrebbe, col senno di poi, fatto guadagnare punti anche sulla Lazio, perdente contro l’Inter tra le polemiche. Queste inoltre non sono di certo mancate al Tardini, dove si è sfiorata la rissa nell’immediato post gara.

 

Accuse pesanti da parte dei padroni di casa, con Mirante, Palladino e Donadoni in testa, secondo i quali il Napoli avrebbe preteso una vittoria a tavolino, un Parma arrendevole e in pratica una combine non concordata. Automaticamente i media danno ragione alla vittima retrocessa, perché la loro storia è troppo da Cenerentola per esporsi e dire il contrario. Eppure di riprese non paiono essercene, e i cronisti sul campo hanno pensato bene di rivolgere domande off records soltanto ai ducali. Troppo facile così, e soprattutto risulta alquanto triste provare ancora una volta a portare dinanzi alle telecamere delle frasi, magari dette a mezza bocca, figlie della frustrazione del campo. Un accordo non scritto tra calciatori, qualcosa che il Pampa Sosa ha rimarcato quest’oggi, parlando d’onore, di veri uomini e modi di fare all’antica, pretende che nessuno porti fuori dal rettangolo di gioco quanto avviene nei 90′.

 

Eppure erano stati tutti fin troppo bravi e zelanti nel minimizzare le presunte minacce di Tonelli, con il presidente dell’Empoli che, prendendo quasi in giro Denis, si chiedeva cosa credeva avrebbe fatto poi in realtà il difensore, ucciso la sua famiglia? Quest’ultimo poi ha smentito il tutto, e ovviamente stampa e media gli hanno creduto. Col Napoli però è tutto diverso, perché la società ha un pessimo rapporto con la stampa ormai da anni. Come pretendere quantomeno il ragionevole dubbio?

 

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Il misero punto conquistato a Parma fa male, soprattutto per quanto avvenuto alle romane, sconfitte entrambe, in un fine settimana che sembrava gridare Napoli. I padroni di casa hanno dato l’anima, ma la grande sportività professata a parole, non ha trovato un chiaro riscontro in campo. Il grande impegno è stato innegabile, ma fin dal primo tempo si è giocato per innervosire.

 

Gli azzurri sono stati trattati come i bambini irascibili che sono, e così puntualmente ogni rimessa dal fondo durava all’incirca 14 secondi, ogni tocco pareva tramutarsi in un infortunio, come nel caso di Lila, che non solo ostacola il lancio di Andujar, ma si getta poi in terra simulando un trauma muscolare inesistente. I giocatori azzurri ci cascano in pieno, provando a farlo rialzare, col giocatore che dà loro dei pazzi, indicando il punto dove sentiva terribilmente dolore. Sa che il giallo sta arrivando, ma prova a impietosire l’arbitro, che nel frattempo concede tutto ciò. Il cartellino arriva, con Lila che si rialza da solo, senza barella, e facendo anche un piccolo saltello. Si può ripartire dunque, almeno fino alla prossima rimessa laterale, con palla lasciata scivolare in terra da un giocatore a caso del Parma, in attesa che ne arrivi un altro, lento, per poter riprendere.

 

Trucchetti da ultimi minuti prolungati per un’intera gara, ai quali si aggiungono la rabbia per i tanti tiri e le grandi parate di Mirante. Uscito dal campo Higuain aveva un volto distrutto, con la solita rabbia che lo contraddistingue pronta a esplodere. Ecco cos’ha cercato di fare furbescamente Mirante a fine gara, provocare il Pipita in attesa che l’attaccante scoppiasse in tutta la sua ira. Uno schiaffo in testa a mo’ di sfottò, alla caccia di qualche titolo di giornale e un paio di interviste per la vetrine del mercato estivo. Il Parma ha fatto l’impresa e deve vantarsene fino in fondo, anche a patto di perdere quel po’ d’eleganza che sembrava contraddistinguere i giocatori che hanno preferito non rescindere il proprio contratto.

di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)

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