COLPI DI JENIUS – Il progetto di Sarri sulle orme di Ancelotti. Perché Saponara e Darmian sarebbero fondamentali

CALCIO NAPOLI PREVISIONI PER L'ANNO CHE VERRA'

 

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

Il nuovo Napoli targato Maurizio Sarri proprio non vuole saperne di stereotipi. Sarà calcio, calcio manovrato e intelligente, ma calcio semplice diretto sempre al risultato.
Proprio tutto quel che Sarri ha sempre inseguito nella sua carriera, alla guida di squadre poco blasonate, è vero, ma sempre capaci di raggiungere gli obiettivi attraverso il lavoro sul campo.
Anche a Napoli sarà così, con l’allenatore di Figline che ha ereditato dai due anni di gestione Benitez un gruppo a metà: alcuni campioni, altri futuri campioni, altri ancora di cui disfarsi, allontanandoli da un progetto che vuole ripartire per una nuova trance di 10 anni.

Ovvio allora che il tecnico stia pensando a quale lavoro portare sin dai primi giorni del ritiro di Dimaro.
Si partirà dal più collaudato 4-3-1-2, il modulo tanto caro a Sarri, visto in Italia con successo negli ultimi anni solo con il Milan ancelottiano.
I punti di forza di quella squadra erano tutti nel rombo, nel vertice basso e alto, rispettivamente Pirlo e Rui Costa (prima) o Kakà (poi).
Proprio per questo le prime mosse di mercato azzurre si sono mosse e ancora muoveranno verso queste indicazioni: il vertice basso è stato coperto con l’arrivo di Valdifiori, che alle sue spalle potrà anche contare sull’aiuto di un Jorginho completamente da rivalutare. Il ruolo di trequartista, invece, è ancora da completare, visto che il Napoli non ha in rosa alcun elemento che possa espletare al meglio i compiti di quella zona di campo.
L’esperimento Hamsik dietro le punte, miseramente fallito con Benitez, tenderà a rivedere lo slovacco più arretrato, con la libertà di proporsi all’attacco, mentre sia Insigne che Mertens non sembrano adatti a ricoprire quel ruolo.
Ecco il perché dell’interessamento a Saponara, uni dei pochi trequartisti puri rimasti in Italia e che perfettamente potrebbe aiutare Sarri nel nuovo impianto di gioco.

Ma ciò che caratterizzerà il prossimo corso azzurro sarà di certo il non-integralismo tattico visto invece nell’ultimo biennio in città.
Sarri è pronto a cambiare idea, a lasciarsi sorprendere e convincere dagli elementi che troverà già in rosa.
Proprio per questo, non si rinuncerà agli esterni, con i già sopra citati Insigne e Mertens sicuri della permanenza e pronti a giocarsi le loro carte. Il tecnico è pronto a valutare un 4-3-3 che ne esalti le caratteristiche, conceda a Higuain lo spazio che merita, e mantenga inalterato l’assetto del centrocampo con tre elementi.
L’unico pronto al sacrificio pare essere, dunque, José Callejòn, il più vicino a lasciare Napoli vista la volontà del nativo di Motril di tornare in patria.
Poco male, con il Napoli che potrebbe monetizzare una cifra importante da reinvestire poi per migliorare il pacchetto arretrato.
Visto che gli esterni su cui volare non saranno solo quelli offensivi, ma anche quelli arretrati; e il nome di Matteo Darmian fa già sognare i tifosi in città.

 

 

 

 

 

 

 

Impostazioni privacy