Non chiamatela sconfitta

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Il Napoli, nell’amichevole di domenica contro il Nizza, prende 3 gol e ne sigla 2.

A conti fatti si tratterebbe di una sconfitta, ovviamente.

I numeri non mentono, neanche le partite di calcio.

Ma ci sono diversi fattori da prendere in considerazione e da valutare, con calma e raziocinio.

Prima di puntare il dito o ancor peggio, crocifiggere una squadra in rinascita.

“Ho visto cose positive, al di là del risultato” afferma sereno Mister Sarri dopo la partita “C’è molto da lavorare, visto che siamo insieme solo da venti giorni” 

Calma, tanta calma e sangue freddo.

Ci vuole pazienza Mister e noi, le posso assicurare, ne abbiamo in abbondanza.

Niente lamentele, nè disfattismo spicciolo.

Cogliamo il lato positivo ed analizziamo i nuovi innesti e le giocate goliardiche.

Valdifiori ci ha regalato verticalizzazioni e passaggi veloci. Niente più scene di tiki taka snervanti ed incomprensibili.

Un attacco che riconferma la sua potenza.

Uno su tutti che accentua la sua dote da vero campione.

Dries Mertens merita la maglia azzurra, la merita per la voglia e la caparbietà di far sentire la sua grinta e l’innata capacità di dialogare con il pallone, con il campo, con i compagni di squadra.

E se non segna, crossa e dribbla per poi regalare assist al bacio che accarezzano i tacchetti di Callejon.

Arbitraggio mediocre, ma nessuna polemica, resta un’amichevole.

Cartellini gialli ed espulsione dello spagnolo ma calma, ancora tanta calma.

Le amichevoli di lusso, servono solo a questo. Un allenamento in grande stile per studiare, osservare, correggere e lavorare.

“Gabriel ha fatto rimpiangere Rafael.” Basta davvero cosi poco per sentenziare sulle capacità di un calciatore?

I tifosi napoletani, noi tifosi napoletani, portiamo tutto all’esasperazione.

Lasciamo che si lavori con calma e serenità.

Osserviamo i cambiamenti senza spaventarci ed attendiamo che la squadra faccia la sua corsa senza intralci.

Da Valdifiori ad Allan, attraverso i piedi di Vlad Iulian Chiricheş e Elseid Hysaj per costruire e crescere.

Siamo nati per emozionarci e per soffrire, per sopportare ed incitare.

La difesa necessita di una rivisitazione, le amichevoli servono anche a questo.

Si correggono gli errori, si studiano gli schemi, si cerca di comprendere le possibili variazioni e si guarda avanti.

Lavoro di squadra, tempo e pazienza. E di pazienza, ne abbiamo in abbondanza.

di Anna Ciccarelli

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