#AMENTEFREDDA – Higuain risponde alle grandi e il Napoli resta nel gruppo di testa

image

 

a  cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

Ben oltre le aspettative, ma con merito. Il Napoli vince e, ancora, convince, anche nella sfida interna contro un’Udinese che arriva al San Paolo con l’intento preciso di rompere le uova nel paniere azzurro. Vincere non basta più, bisogna imporsi e dimostrare al campionato che si è lì, presenti, anche quando le altre vincono. Lo ha fatto l’Inter di misura, lo ha fatto anche la Roma battendo la Lazio nel derby e la Fiorentina nell’altro posticipo. Ecco perché la gara con l’Udinese imponeva più di una difficoltà.

IL GRAFFIO DI HIGUAIN – Vincere e rifarsi dopo lo 0-0 di sette giorni prima. Il Genoa, dopo il Midtjylland, è andato nel dimenticatoio? Doveva essere la gara con l’Udinese a dimostrarlo. Ed un po’ è così. Un primo tempo da bella squadra, con giocate decise e tante occasioni create. Da qualche settimana a questa parte, però, il Napoli si perde in un vizio: non sfruttare quanto si costruisce. Anche contro i friulani una miriade di palle gol che resteranno solo nel taccuino dei più romantici. Sarri smuove i suoi nella ripresa: alla capacità dei primi 45 minuti si aggiunge la cattiveria di un gruppo che nei primi dieci minuti della ripresa crea e, ugualmente, sciupa. In queste gare possono aiutarti solo due fattori: la sorte o la classe. E a Napoli si vedono tutte e due. Un pallone recuperato fortuitamente sulla trequarti, poi fanno tutto la geometria di Jorginho e la classe di Higuain; controllo e sinistro rasoiato in porta che stavolta Karnezis non può parare.

LA SOSTA DECISIVA – Il Pipita non vuole saperne di smettere. Con quello di ieri sera sono 9 in campionato, ma soprattutto 7 gare di fila al San Paolo in gol, 11 reti stagionali e, per di più, 200ma rete in carriera coi club, tra River, Real e, appunto, Napoli. I tifosi si coccolano questo gioiello argentino che risulta decisivo non solo davanti alla porta; anche ieri sera controlli e giocate da fuoriclasse che mandano in visibilio il catino napoletano. Lui, più degli altri, sa cosa voglia dire veleggiare, e per questo a quelle quote sa e vuole starci. L’unica preoccupazione di Sarri, che l’ha messo al centro del suo progetto sin dal primo giorno, è vederselo arrivare di ritorno dalle nazionali così come lo ha lasciato ieri sera, in vista di due gare, tra Verona e Inter, che possono dirla lunga sul cammino in campionato degli azzurri e deciderne il destino prima di Natale. Il San Paolo chiude i battenti, conscio di poter scrivere una pagina importante tra venti giorni, quando a Fuorigrotta ci saranno proprio i nerazzurri di Milano. Fino ad allora una sosta che farà tirare il fiato a molti prima del tour de force di fine anno solare. Il Napoli guarda avanti e spera, conscio di essere oggi nell’elite del campionato. In attesa che turni decisivi e scontri diretti ci dicano chi tra Inter, Roma, Napoli e Fiorentina può davvero ambire alla vetta della classifica.

 

 

 

 

 

 

Impostazioni privacy