BABY FENOMENI – José María Giménez, l’erede di Godin

Da Toledo a Madrid la strada sembra relativamente breve, ma può davvero allungarsi se Toledo si trova (anche) in Uruguay e per il pedaggio bisogna offrire 900.000 euro. Una scommessa per arrivare a creare un ponte di collegamento, che soltanto col tempo potremmo sapere quanto realmente è stata quella giusta. Ecco cosa ha fatto l’Atléti nel 2013, decidendo di prelevare dal Danubio il difensore centrale, José Gimenez, dopo averlo visto giocare poco più di una decina di volte.

BIOGRAFIA DI GIMENEZ

Nato il 20 gennaio del ’95, Gimenez si forma nelle giovanili dei bianconeri del Danubio, con i quali debutta in prima squadra nella stagione 2012-2013. Basta visionarlo poche volte all’Atlético Madrid per decidere di investire in lui tempo e denaro. Nessun dubbio da parte del difensore al momento della proposta, il quale accetta di cambiare nazione e sfidare la sorte giovanissimo. Contratto quinquennale per lui, che mostra immediatamente quanto la dirigenza dei Colchoneros creda nella scommessa appena realizzata. Gimenez s’impegna ogni volta per corrispondervi, mostrando fin da subito attitudine naturale alle grandi piazze, vincendo nelle sue tre stagioni all’attivo uno scudetto ed una Supercoppa di Spagna. Nel 2013, inoltre, arriva anche la convocazione con la Nazionale uruguayana Under-21, ma pochi mesi dopo è già alla corte di Tabarez per vestire la storica e gloriosa camiseta della Celeste, con la quale ha disputato la Copa America e  recentemente le partite eliminatorie per il Mondiale russo.

CARATTERISTICHE DI GIMENEZ

Completezza e forza: Gimenez è un difensore dalla sicura affidabilità. In linea di massima viene schierato da centrale destro di uno schieramento a quattro. Tre le sue principali qualità c’è indubbiamente la capacità di vincere i contrasti grazie ad una buona fisicità e l’ottima gestione dei tempi d’interdizione nonché l’abilità nel recupero della sfera. A livello tecnico è indubbiamente tra i migliori del panorama sudamericano, è difficile trovarlo in difficoltà grazie agli spunti che riesce a trovare per liberarsi degli avversari. In patria viene paragonato a Diego Godin, tra i più amati in Uruguay, ma ha tutte le carte in tavola anche per superare il proprio connazionale.

 

di Sabrina Uccello (Twitter: @SabriUccello)

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